poche sono le bellezze del quadro ed è certo d’un terribile e possente effetto. Esso è fatto per commissione del signor cavaliere Ambrogio Uboldi banchiere di Milano, e farà forse riscontro alla famosa lìersabea dell’ Hayez, fra la bella danzante del Marchesi ed altri dipinti dei più chiari artisti milanesi ; poiché ad uso si nobile volge appunto quell’ esempio dei cavalieri le sue ricchezze, insegnando com’ elle utilmente s’ ado-prino, e faccian vero splendore. In mezzo alle altre sue rarità il sig. cavaliere possiede pure una ricchissima galleria d’ arnie antiche e moderne, nè ha colto forestiere che visiti Milano, il quale non si rechi a vederla, vinto non so se più dallo splendore di tante cose rare e pellegrine, che dalla cortesia con cui quel signore ne mette a parte le persone. Appresso al Caino, quadro di grandissime proporzioni, il Lippariui presentò due altri bellissimi dipinti più piccoli. L’uno è la storia di madonna Cia, descritto già in questi fogli medesimi dalla dotta penna del conte Gualdo, che ne divisò a parte a parte le varie bellezze; nell’altro si rappresenta la visita di Vincenzo Gonzaga al lasso nella prigion di s. Anna- Il quadro è composto di poche figure, fra le quali campeggiano quelle dell’ illustre infelice, e del Gonzaga, I’ una nell’ abbattimento del dolore, 1’ altra in tutta la