208 LIBRO XXXIX, CAPO III. la Spagna s’ era presi tutti quegl’ impegni, senza intenzione di compierli; la Francia, d’intelligenza col duca di Savoja, aveva fatto altrettanto; il duca di Feria trattava col duca di Mantova ed esorta-valo con lusinghiere promesse ad affidarsi intieramente alla protezione degli spagnuoli ; il cardinale di Richelieu dal canto suo sollecitava i veneziani a mandare soccorsi a questo principe per dargli coraggio e renderlo costante nelle sue intenzioni ; il senato, che non era più in grado di sprecare i suoi ajuti, e che realmente aveva esausto il suo erario, cercava di sottrarsene, adducendo il motivo della sua impotenza. L’ evacuazione delle piazze erasi intanto cominciata dall’ una parte e dall’ altra. Mantova era stata restituita al duca : i francesi occupavano tuttavia Pinarolo, ed il duca di Feria cercava ogni dì nuovi pretesti per licenziare le truppe dal milanese. In questo frattempo morì il figlio primogenito del duca di Mantova, a cui non restavano che una figlia in tenera età ed un figliuoletto in fasce. Fu allora, che i veneziani si mossero di bel nuovo a sostegno del debole principe : spedirono perciò a Mantova un corpo di due mila uomini, e con questa risoluzione del senato rimasero delusi i nuovi progetti della Spagna, la quale ormai aveva manifestato le sue intenzioni di volere ingerirsi nell’ educazione dei due pupilli e di prendersi cura dei loro sponsali allorché ne fosse venuto il tempo. Intanto il Cardinal? di Richelieu conchiuse un contratto col duca di Savoja, per cui questi vendè Pinarolo alla Francia ; cosicché le truppe francesi, le quali apparentemente ne avevano abbandonato la piazza, vi rientrarono per non abbandonarla mai più. Questo giuoco non piacque punto al gabinetto di Madrid : ne fece anzi forte lagnanza, e si accinse ad armare truppe, per pigliarne vendetta. Ma il cardinale spingeva più oltre le sue intenzioni. Egli voleva occupare il paese dei grigioni, per rompere la comunicazione della Germania col milanese : perciò propose alla repubblica di Yenezia di unire due mila uomini delle loro genti con altri tre mila, che stavano sotto il comando del duca di Rohan, ed occupare con queste forze i posti della Valtellina.