ANNO 1619. 103 Filiberlo di Savoja arriverebbe dalla Spagna per assumere il supremo comando dell’ esercito di Napoli ; al che rispose, essere pronto ad accoglierlo con 20,000 uomini. « Fu dunque in questo * tempo, scrive in Ranke (1), e non prima, che l’Ossuna avendo » piena la terra di genti a lui devote, massime di francesi e val-» Ioni, nella città un partito poderoso e inclinato a novità, alla » corte scaduto di riputazione ed in pericolo, levò i pensieri a » mantenersi nell’autorità anche contro la voglia del re, voglio dire » a farsi indipendente e sovrano. » Di questi suoi macchinamenti, la notte del 15 maggio 1619, una persona della sua maggiore confidenza, il cavaliere Chateau-vilain, rese informato il segretario veneziano Gasparo Spinelli, assicurandolo — essere il viceré in rottura col governo di Spagna, tanto più che volevasi mandare a Napoli il principe di Savoja; — non invano l’Ossuna tenere nel regno ventimila uomini di fanteria ben esercitata, tutti disposti a’ suoi cenni, e la maggior parte del popolo nella capitale in suo favore; —lui essere un uomo risoluto;— in somma essere intenzione sua di togliere alla Spagna quel regno. Non tardò lo Spinelli, benché facesse mostra al Chateauvilain di non curarsi punto di siffatta confidenza, a darne avviso al doge. In quella notte medesima gli scriveva in un suo dispaccio: « Tra le » altre cose, creda V. Ser.'11 che (l’Ossuna) non anderà in Spa-» gna e lo so molto bene, ed ha pensiero d5 impadronirsi di questo » regno, e lo farà.Non me lo ha detto certo l’E. S., ma come quel-» lo, che lo pratico continuamente, lo comprendo molto bene, e so » anco esserne stato fatto forse qualche molto in Francia. » Accettò di buon grado il governo questa comunicazione del suo rappresentante ; ma non volle che vi prendesse parte veruna. Perciò trovo nei registri del Consiglio dei Dieci la seguenta nota : (i) Cap. ult. della sua Stor. Crìtica della congiura, ecc.