312 LIBRO XL, CAPO XVIII. * peso traballa e se mai con chiari argomenti s’ ha potuto conchiu-» dere che hanno le loro vicende la fortuna e il tempo ed i periodi » dell’ incremento e dell’ eccidio gli stati e i corpi, la nostra età » lo prova e lo insegna. E vero, che ci convenne compiangere una » piazza perduta e l’altra assalita ; ma se la prima cede alla sor-» presa, la seconda resiste alla forza. Dove sono quelle formidabili » armate, se la nostra dal naufragio appena rimessa tra le fauci di » angusto canale le chiude ? Dove gli eserciti senza numero, se » intimoriti dalle nostre armi passano le milizie quasi fuggitive a » piccole turme nel campo ? Ormai languisce la monarchia sotto un » capo effeminato nell’ ozio, che nel lusso ha riposto la gloria e Io » scettro, e che invece di comparir negli eserciti e presieder alle » armi, sta tra le schiere lascive preda delle femmine, scherno degli » schiavi. Solevano i visiri supplire alle veci, se pur i re mancali vano alcune volte ; ma ora quei temuti ministri paventano la loro * pessima sorte, mentre non più idoli del favore, ma vittime del-» 1’ avarizia, tanto vivono quanto sta il fisco a bramare le loro so-» stanze. Per questo confusa la maestà dell’ impero, corrotto il vigore » dell’ autorità, sciolta la disciplina delle milizie, degenera dagli an-» ticlii instituti, onde il turco è reso vincibile «per i suoi difetti se » non per le nostre forze. Certo è, che la repubblica in questa for-» midabile guerra contende non solo per la propria salute, ma per » la gloria ; e se bilanciamo gli acquisti e le perdite, i vantaggi e » i danni ; se Candia piange, non hanno soggetto i nostri nemici di » cantar il trionfo. Non avrei mai creduto, che alcuni fossero della » pace si avidi, che quasi amassero di esser vinti, e si figurassero » le sciagure, le ruine, tutte le cose avverse, sdegnato il cielo ed » alienati i principi, quasi che i beneficii, co’ quali dalla repubblica » il cristianesimo si obbliga, si convertissero in odio, e che il nostro » governo, placido a’ popoli ed agli stranieri ammirabile, fusse, » come mostro della politica, esecralo e abborrito. No, padri : date » pur luogo ne’ vostri cuori a migliori speranze, e collocale la salute » della patria nel più degno luogo de’ vostri pensieri. Sotto il