anno 162g. 185 del disordine di questa ritirata per introdurre in Mantova un rinforzo di alcune migliaja di fanti e di cavalli. Non andò guari, che vennesi a sapere, essere tutto intenti i nemici a preparare scale e ponti : lo che dava chiaro indizio di macchinare una sorpresa. I loro progetti infatti erano diretti su Mantova, ed erano favoriti da secrete intelligenze cogli abitanti, e persino con parecchi, che avvicinavano il duca. Lo scoprimento di siffatti preparativi avrebbe dovuto per verità consigliare ogni più diligente vigilanza : eppure non avvenne cosi. Queglino stessi, che componevano il consiglio ducale, inspiravano al principe ima imprudente fiducia di sicurezza, che portandolo a non curanza lo portò in fine alla sua rovina. Di notte gli alemanni trasportarono le loro barche sul lago ; v* imbarcarono truppe, che senza difficoltà s’inoltrarono sino al castello, di cui con un colpo di petarda atterrarono la porta. Accorsero a quello strepito i militi, che lo presidiavano ; ma i primi a presentarsi alla difesa furono stesi al suolo dalle arcliibugiate degli assalitori. Nel tempo stesso fu atterrata in ugual modo la porta san Giorgio, su cui scagliaronsi in più numerose schiere i nemici. Lo spavento e lo scompiglio si sparsero rapidamente in ogni angolo della città ; le tenebre della notte ne raddoppiavano 1’ orrore : i soldati della guarnigione si diedero alla fuga, alla disperazione : tutti abbandonarono i posti ; molti ne rimasero trucidati, molti affogati nel lago, in cui si precipitarono cercando non saprei dire se lo scampo o la morte. Nessuno degli abitanti si mosse : erano per la maggior parte prevenuti a favore degli alemanni, perciocché da molte finestre si videro affacciarsi persone con torcia accese in una mano e con le aquile imperiali nell’ altra. Ciò non impedì tuttavolta, che i vincitori non mettessero a sacco per tre giorni continui tutte le case, senza eccettuarne nessuna ; neppure quella del duca, sulla quale forse con più furore scagliaronsi. Ne rimasero guasti tutti gli appartamenti; ne furono infrante e dissipate tutte le suppellettili. Alla desolazione del saccheggio si aggiunsero tutte le orridezze e le violazioni, vol. x. 24