anno 1629. 183 incontreremo in più fiero nemico. La peste infetterà il nostro esercito, e coll’ esercito finirà di contaminare e di consumare lo stato. Ricordiamoci, quante cure, quanto tempo, quant’ oro la raccolta di queste genti ci costa; e sopra tali riflessi deliberiamo, se deono esporsi ad inutili rischi, o preservarsi a più necessari cimenti. Lasciamo pure, che ne’ disagi e ne’ morbi si consumino i nostri nemici, che a noi non compie col pericolo del nostro eccidio sollecitare la loro ruina. .... Dall’ una parte, lo confesso, io stimo i nemici ; dall’ altra temo i fortuiti accidenti dell’ armi. Non so quello, che possa dalle nostre incontrarsi. Questo so di sicuro, che la fortuna suol deludere i più accertati consigli e che può sovvertir’ in momenti la gloria acquistata e la speranza de’ migliori successi. In quell’ esercito, che a Valezzo s accampa» sta il nostro presidio et il soccorso di Mantova. Dunque conviene riserbarlo e guardarlo, come l’ultima linea della nostra e della comune salute. Misuriamo lo stato, i tempi, le forze. Speriamo forse con una vittoria, o più tosto con un vantaggio terminare la guerra? Risurgerà più poderosa e più fiera quando vorremo rivolgerci a provocarla. Non possono forse retrocedere gli alemanni dal Piemonte, o invitar gli spagnuoli una parte delle loro militie, che alle nostre mosse o rinforzino i posti, o c’invadano i confini ? Mancano forse alla Germania, che di guerrieri e cosi abbondante officina, i soldati e gli eserciti ? o pur non saprà la strada d’ incaminar’ un’ armata, per risarcire sopra di noi i loro danni e l’insulto ? Horamai vediamo, che a grosse truppe calano di nuovo da’ monti. Già intendiamo, che il Valstain s’ offerisce d’inondar 1’ Italia d’ armati ecc.... Nella Carinthia e nella Stiria udiamo toccarsi a’nostri confini il tamburo; e per tutto ci vediamo cinti da eserciti e da minaccie. E noi crederemo di debellare gli austriaci con discacciarli da qualche quartiere? Hanno essi, cred’io, rispettato fin’ad borale cose nostre et i confini per l’equità e necessità, che nelle nostre risolutioni convengono confessare i nostri stessi nemici. Ma se con armi offensive vorremo ferirli o irritarli, c’ è grande apparenza, che con più