anno 1618. 87 » pezzo d’ artiglieria o due sollo quell’arco, e questo é quanto vo-» levo fare alla piazza di s. Marco dove havrei comandato, ma » all’ incontro facevo che nel palazzo di procurata vecchia e nuo- * va, e nella zecca fosse il rimanente delli mille destinati a questo » effetto per la piazza. » Alle prigioni di s. Marco dovevo dar l’armi in mano a’ear-» cerati e tirargli fuori, et in quelle dovevo mettere dugento huo-» mini di guardia, e fortificarsi, e i carcerali spartirgli in diversi » luoghi della piazza. » In beccaria di s. Marco luogo recipientissimo a fare un cor-» po di guardia di gran numero di gente vi mettevo altri dugento » huomini di guardia, i quali guardavano che dalla parte di pesca-» ria non entrasse alcuno nella piazza et in questa maniera veniva » difesa da ogn’ altro pericolo che potesse ostare da ogni parte. » E per maggiormente fortificarmivi con le mie genti, e ren-» dermi padrone assoluto di quel popolo aspettando la venula delle » genli di V. S. in’ impadronivo della Dogana di mare e magaz-» zini di sale, quali munivo di cinquecenlo huomini e con quelli » volevo appianarla, et isolarla e renderla in fortezza, con fargli » tre sproni i quali volevo munire d’ artiglieria, e quando mi fosse » stata fatta resistenza disegnavo di battere con canonate tutta la » città, poiché si può da quel luogo. » Mettevo poi a Rialto altri mille huomini, i quali dovevano » guardare quella piazza, e si sariano ripartili a luoghi opporlu- * ni; e del ponte eh’è elevato assai si doveva fare una piattaforma, » la quale volevo benissimo munire d’ artiglieria e mettevo pari-» menti nel fondaco dei Tedeschi eh’ é vicino a dello ponte du-» genio moschettieri. » In campo s. Geremia o canal regio dovevo fare un corpo » di guardia, et ivi trincerarmi, e munirlo bene d” artiglieria, c » con dugento huomini tener quel luogo mollo opportuno da quella » parie, e difenderlo da qualsivoglia incontro e resistenza, che » havessero voluto fare quei cittadini.