anno 1630. 187 dilatava intorno, intorno, le sue radici, e mieteva inesorabile per ogni parte le vite. Venezia tuttavia aveva saputo per qualche tempo conservarsi incolume, ad onta che dai territori! infetti le correnti dei fiumi recassero continuamente alle sue lagune gli umani cadaveri, moltiplicati più dal serpeggiante contagio, che non dal ferro dei combattenti. Ma alfine anche in essa penetrò il morbo sterminatore a sacrificare, per ben sedici mesi, con vieppiù sempre crescente violenza, a migliaja e migliaja le vittime. La narrazione dell’ orrenda catastrofe mi offrirà il triste soggetto della storia nel seguente libro.