i 8 LIBRO XXXVII, CAPO II. » Questi Ss." Ecc.'"1 vi averanno sopra consideratione, conforme a » quello eh’è proprio dell’uso del nostro governo, et se occorrerà » di risponderle alcuna cosa, le sarà poi fatto sapere. — p Replicò l’amb/ restando a questa risposta assai sopra di se. » So benissimo Ser.mo Principe quello che comporta l’uso ordina-» rio delle consulle di questi Signori Ecc.m‘, et la forma del gover-» no : Io aspettarò; ma le prego di novo a pensar, et a proveder » quanto prima alla sicurezza della casa, et della mia persona; per-» che, seguito che fosse qualche inconveniente, seben son sicuro » che TEE. VV. ne fariano ogni maggior dimostratione, sarebbe » nondimeno impossibile rimediar al male, che già fosse accaduto, » et son sicuro ch’elle ne sentirebbono gran dispiacere, lo son qui » lor servitore prontissimo all’esequire li suoi commandamenti. Ho » detto ingenuamente tutto quello, eh’ io so, nè altro certamente » mi resta nel cuore, et sa il signore Dio il mio affetto, che se io » vedessi mai quei perniciosi disegni di che si ragiona, vorrei con » questa spada esser con la propria vita alla difesa di questa città, » come uno de suoi più devoti, et amorevoli sudditi, et mi conse- * gno qui come figliolo nelle braccia dell’ EE. VV. come in quelle » del mio proprio padre, et sotto le ale della sua protettione.— » Nel levarsi, che fece 1’ amb.r, il suo Secretario con faccia » molto pallida disse a me : il pericolo della casa è grauissimo: et » lo replicò due volte. 27 Maggio 1618. » Venuto questa mattina nell’ Ecc.m° Collegio il secretario del-» l’Amb.r di Spagna disse:—11 sig. Amb.r manda alla Ser.*“ V.a far » l’instanza che da queste intenderà :— et presentò una lettera, » eh’ è la seguente :