UFFICIALI CHE HANNO STUDIATO IN ITALIA 241 lontani dall’Italia, tuttavia continuano a conside- rarsi come un po’appartenenti al nostro esercito: hanno palpitato delle nostre stesse ansie all’epoca di Amba Al agi e di Macallè e hanno pianto con noi di dolore dopo Adua. Continuano ad essere in corrispondenza coi loro antichi camerati, leggo- no i nostri giornali e le nostre pubblicazioni.... e adesso sono tutti quan- ti in grandi ansie ; poi- ché, sapendo che certa- mente parecchi di loro dovranno fare parte del seguito di Nicola I du- rante le feste nuziali, un officiale, attendono che la sorte li favorisca anelanti come sono di rivedere il nostro paese, al quale si sen- tono legati da cari ricordi. Alla mattina, o prima di pranzo, quando pa- recchi di loro erano riuniti con noi dinanzi al- 1’ albergo, a sentirli parlare tutti quanti in ita- liano, magari con l’accento dialettale di qualche nostra provincia, e intercalare spesso nel discorso qualche frase del nostro gergo militare, pareva di sognare pensando che eravamo là, sulle cime della Cernagora. Al Montenegro. 10