ANNO 138 i. UT lunga e dura fame sofferta in quell’ assedio, abbandonatisi qui al-1’ abbondanza dei cibi, vi avevano lascialo la vita (1). CAPO XLV. Testo originale del trattato di pace. Per soddisfare alla curiosità degli studiosi, che amano di vedere e conoscere le cose nella loro legittima derivazione, benché 11’ abbia dato compendiosamente la sostanza, tuttavia soggiungo qui l’intiero trattato di questa pace, quale originalmente conservasi nei registri della Cancelleria Ducale, nel lib. VII dei Patti, da cui 1’ ho copiato (2). « In nomine sancte et individue Trinitatis patris et filii et Spi-ritus Sancii, et gloriose Virginis matris ejus ac tocius curie super-norum feliciter. Amen. Anno dominice Nativilatis millesimo trecentesimo ocluagesimo primo, indiclione quarta, die jovis octavo mensis Augusti ante et circa horam hesperorum, in civitate Thau-rini provincie Pedeinontium in Castro, in quo illustris et magnificus Princeps et dominus dominus Amedeus comes Sabaudie Princeps dux Chablaysii et Auguste, et Marchio Italie suam residentiam faciebat, et aula majori dicti Castri. Presentibus Reverendis in Christo patribus dominis Joliane episcopo Thaurinensi, Philippo episcopo Trossellano, Guidone abbate sancii Michaèlis Clusini, illuslribus viris Amedeo de Sabaudia domino Breisie et Vallis-bone inclito genito domini comitis memorati, Amedeo de Sabaudia principe Achaje, Ludovico de Sabaudia ipsius domini prin-cipis germano, presentibus eciam lionorabilibus et egregiis viris (i) Questa è la vera cagione di sì gran- ’> venuti da alcuno erano morti di disagio.» de mortalità tra di loro, e ce ne assicura il (2) Lo porta anche il Verci, nella sua Chinazzo, cronista contemporaneo ; e non Star, della Marca Trivig., tom. V, p. 7« già, come affermò, contro la verità, il Na- de1 documenti, sotto il num. MDCCL1X, vagero, «perchè gli altri non essendo sov- e n’è perfettamente conforme.