anno 1380. 67 guerra, ili quello che attendere a guarire tra la sicurezza delle mura domestiche. Fortunatamente la natura smentì i lallaci pro-nostici dell’ arte, ed in capo a venti soli giorni egli fu restituito sano alle speranze, clic in lui aveva collocato la patria. CAPO XX. Combattimenti a Brondolo : vi è ucciso il generale genovese. I genovesi, bloccati in Chioggia, avevano in loro potere l’isola di Brondolo ; quell’isola, cioè, che sta tra il porlo di questo nome e quello di Chioggia. Eglino si erano fortificali particolarmente colà, dov’ era il monastero di san Michele, e dove anche oggidì esiste una bastia di molla importanza. Slava dunque sommamente a cuore ai veneziani lo scacciarli di colà ed il ridurli alla stretta circonferenza della sola città di Chioggia. Perciò il Pisani li tormentava continuamente colle bombarde, le cui palle enormi andavano proprio a piombare sul monastero, principale asilo della loro guarnigione. Due di queste bombarde, secondochè ci fanno sapere gli storici nostri (1), erano di sterminalo calibro e di una forza maravigliosa. Nominavansi la Trivisana 1’ una, la Vittoria 1’ altra : quella scagliava pietre del peso di 195 libbre, questa del peso di 140. Erano esse collocate nel campo, che i veneziani s’ erano piantati aFossone: le caricavano di notte e poi sull’albeggiare del dì le scaricavano, nè più sino al giorno seguente le adoperavano, perchè non erano in grado di servire ad un secondo colpo, dopo che avevano servito al primo. Avvenne, che, il giorno 22 del mese stesso, la maggiore di esse colpì con lanta veemenza il campanile di Brondolo, che ne atterrò un grande pezzo: le pietre del quale percossero il Doria, (i) VeJ. il Chinazzo, coni, della guer. di Chioza, presso il Muratori, Rer. Ital. scripttom. XV, pag. 753.