anno 1379. 19 » ad essi ambasciatori, che prima volevano poner le brene a quelli » cavalli sfrenati, che sono sopra la chiesa di san Marco, et. poi li i dariano la pace. » Nell’aggiunta alla cronaca de’ Cortusii, presso il Muratori (1), è detto della lettera, che vuoisi scritta dal doge stesso al signore di Padova, e se ne parla così: « Incontenenle po che lo presa » Chiozza, i veneziani vez;mdose a mal partio, scrisse una lettera » al magnifico rnesser Francesco vecchio da Carrara, e dove in » prima el dose de Venezia se scriveva de sovra, el se sottoscrisse, » e dove che soleva appellare el ditto messcr Francesco nobile, el » lo appellò magnifico, digando al magnifico e possente segnore » messcr Francesco da Carrara, di Pava e del destrello imperiai » vicario generale, preghemo la magnificenzia vostra che I ve » piasa di mandare le vostre lettere di salvo condulto a Mestre di » posscr vegnire alla presenzia de la magnitudine vostra, di stare • e di tornare liberamente agli infrascritti ambassaori nostri di » nostra intenzione pienamente informa. » Ed una lettera, quasi dello stesso tenore, benché non colle stesse parole, portò, al proposito di questa ambasciata, 1’ Amelot de la Houssaye, e la disse estratta da annali manoscritti di Venezia. Anzi, sulla fede di essi, aggiunge anche la risposta del Doria al secretano della Repubblica con queste parole : « Io non sono stalo mandato qui dal mio » commun per aver de voi nè del vostro commuti misericordia » alcuna. Anzi io ho commission de quelo de privarvi del tulio » della vostra città come ho fatto de questa, e con più strage, non » perdonando ad alcun de voi la vita, di lai modo, clic mai più » per alcun tempo questo nome venezian sia per alcuna banda » visto nè menzionalo. Però ritornate a Venelia con gli vostri pri-» gioni, eh’ io non gli voglio, perchè non passerà Iroppi giorni » che noi veniremo in Venelia c questi ed altri a mal vostro grado » traremo fuor di prigion. Et così detto voltoli le spalle. » (i) Rer. hai. Script, tom. XII, pag.