254 LIBRO XVIII, CAPO XIII. «Iella Morea, in due differenti rade dell’isola di Sapienza. All’indomani si scorsero e da quell’ istante la battaglia diventò inevitabile, perchè sì gli uni che gli altri non temevano tanto il rimprovero di averla incominciata, quanto 1’ ignominia di averla sfuggita. La flotta veneta teneva dietro alla genovese,, la quale girò di bordo e le risparmiò la metà del cammino. L’esito della zuffa ci è descritto dallo Zeno medesimo nella lettera d’informazione che ne diede al senato, la quale ci fu conservata dal nostro cronista Sanudo. La portò il Laugier, ma deformata e variala. La portò anche il Darò, il cui traduttore non contento di darla abbastanza deformata, copiandola dall’ edizione del Muratori (1), volle alterarla vieppiù coll’ introdurvi • alcune poche modificazioni, onde far alquanto scomparire la » barbarie dello stile (2). » Io invece la darò nella sua naturale semplicità, tal quale il Sanudo nel suo manoscritto autografo (3) la copiò dall’originale dello Zeno, eli’ebbe alle mani; nè punto mi curo della supposta barbarie dello stile, di cui ebbe tanto ribrezzo quel valoroso estimatore delle parole piucchè delle cose. « Serenissimo principe. A la Dogai signoria vostra ve fazo » asaver come siando mi qua con le galee XI e do vostre de Roma- • nia adì 6 di questo zercha mezodì de 5 galie de fo fato signali per » la guarda de Sapienza. Unde de là subito io me levi per andare » verso lhoro. E trovi Ire navilij, uno vegnuo da Canea, li altri do » de versoCoron. E domandandoli se quelli haveva visto alguni fusti » armadi. E per quelli me fu risposto de no. Unde io me redussi a » Porto-longo che za jera fra dì. Ma poco apresso viene la Lore-» dana la qual io haveva mandada a Modon'circha sol a monte. E » diseme come lo liavea vezudo 9 galie aver passado Cavo de Gallo » e vegnir verso per lo Ziaglo le qual fo XI sue galie. E incontinente » io mi levi de porto perchè non me parse cossa segura lasarse (1) Rer. Ital. Script, toni. XXII. della clas. VII ital. ; era tra i manoscritti (2) Ediz. di Capolago, toni. Ili, pag. 33. del Contarini ; pag. 348. (3) Cod. della bibliot. Mare. num. DCCC