anno 1588. 225 con belle apparenze di ospitalità, e fu indotto ad invitare il vecchio Francesco suo padre a trasferirsi a Pavia, ove Galeazzo desidera-valo suo consigliere ed amico. Desideravalo in realtà spogliato del castello di Treviso, ove tuttora si manteneva, ed allacciato da onorevole schiavitù nelle mani sue. Gli furono perciò mandati Spineta Malaspina e Polo da Lione, amici un tempo e confidenti del Carrarese, ma per lo mutarsi della fortuna trasmutati in devoti servi del Visconti, i quali avevano ordine di promettergli larghissima provvisione e di esortarlo a consegnare il castello di Trevigi a Jacopo dal Verme, acciocché non cadesse in mano dei veneziani. E sebbene Francesco Novello raccomandasse a Polo da Lione, che dissuadesse il padre dall’ abbandonare Trevigi, per non dare 1’ ultimo tracollo a tutta la famiglia; questi non dubitò a persuadergli il contrario, amplificandogli 1’ imminente pericolo di lui, la forza dei nemici, 1’ odio inveterato dei veneziani, la difficoltà degli ajuti, le liberali intenzioni del popolo sovrano, la subita felicità sua, del figlio Novello e di tutta la famiglia. Cedette il vecchio Carrarese a si esagerate considerazioni, a patto per altro che gli fossero accordali i seguenti capitoli : — « Gli si accordasse un salvocondollo di andare e slare colle sue robe ove più gli fosse piacciulo ; — in capo a sei mesi riscuotesse ventollomila ducati d’oro dovutigli da alcuni nobili di Treviso; — gli si contassero cinquantamila ducati d’ oro in ricompensa delle munizioni esistenti in Treviso e nelle fortezze di quel territorio ; — lo accompagnasse a Pavia Giovanni d’Azzo con quella scorta d’ uomini, che più gli parrà conveniente ; —- il dal Verme non facesse immutazioni nel territorio trivigiano prima che siano scorsi trenta giorni dalla consegna fallagliene, e venti giorni dacché avrà avuto udienza dal Visconti. » Le domande del da Carrara furono approvale con tutta facilità ; né certamente potevano trovare ostacoli in chi aveva il sicuro proposito di non mantenerne la promessa. Egli parti da Trevigi, e giunse a Verona, incontrato dai rettori della città cd onoralo di vol. v. 29