2^2 LIBRO XVIII, CAPO X. alla successione con le figlie, non per capi, ma per stirpe; clic fosse abolita l’antica usanza, ch’escludeva affatto le madri dal succedere nell’ eredità ai figli o alle figlie defunte, ed invece le madri, mancando tutti i discendenti, ascendenti e collaterali, succedessero ai figli c alle figlie. Le leggi criminali presero di mira particolarmente i furti pubblici, i privati c la falsificazione della moneta nazionale ; contro i quali delitti decretaronsi pene proporzionate alla gravezza dei medesimi : esse furono, quanto ai furti dell’uua o dell’altra specie, la frusta, il bollo con ferro rovente, la perdita degli occhi, o del naso, o delle mani, o delle labbra, o delle orecchie : i falsificatori della moneta erano condannati ad essere bruciati (1). Da questa digressione, che ci espose gl’ interni regolamenti dello stalo, ci è d’uopo ritornar ora agli strepiti della guerra, e seguitare i passi, che moveva frettolosi verso il suo totale disfacimento la dominazione Carrarese. CAPO X. Il giovine da Carrara, sostenuto dai veneziani,toglie Padova al Visconti. Abbiamo lasciato poco dianzi il vecchio Francesco da Carrara confinato in Cremona ; il giovine Francesco Novello, trattenuto in Milano agli ordini del Visconti, senza mai averglisi potuto presentare. Macchinarono entrambi intanto il come liberarsi dalle mani di lui, nè mancava loro il mezzo a comunicarsene scambievolmente il progetto. Fece nolo Novello a Francesco, per mezzo di fidato messaggiere, aveva lui in animo di recarsi con licenza di Galeazzo a visitare Pavia, o per ucciderlo da per sé solo nel mentre stesse con lui favellando, ovvero per farlo assalire da qualcheduno de’ suoi familiari, e così, tolto di mezzo il tiranno, avrebbe potuto sperare (i) Dal cap. LXXV11 all’ LXXXIV.