anno 1581. 199 » Vadit pars, quod in bona grafia ipse dominus Jacobus » Caballis sit cum suis haeredibus de Majori Consilio, sicut cum » magna prudentia supplicavi! quod sibi repulabil ad magnum » honorem. » Et est capta per quinque Consiliarios, et per tria Capita et » per quadraginta, ubi fuerunt non sincere I, de parte 55. » In Majori Consilio de parte . . 560 de non ... 19 non sincere . 9 • CAPO XLV11. Consegna dell’ isola di Tenedo. Tra le condizioni della pace era imposto ai veneziani, siccome abbiamo veduto, 1’ obbligo di consegnare al conte di Savoja l’isola di Tenedo (1), primaria origine della recente guerra tra i genovesi e i veneziani, e di stipendiarne di conserva coi genovesi le truppe di presidio in essa dimoranti per la sicurezza e tranquillila della popolazione. Era capitano allora in quell’isola, per parte della repubblica Giovanni o Zanachi Muazzo, il quale ricevutone 1’ ordine, ricusò di obbedire: imperciocché gli abitanti, per timore di aver a diventare sudditi dei genovesi, lo stimolarono a tutto loro potere a non volervi aderire. Egli perciò, fattosi alla testa, Ie-gossi con giuramento, e costrinse tutti a legarsi egualmente a lui con simile vincolo, di non voler restituire quella fortezza ad altri che alla signoria di Venezia. Ed infatti, allorché si presentarono per averla in nome del conte di Savoja i due deputali Almorò Lombardo e il barone di Savoja, egli fece loro la medesima dichiarazione; sicché si videro coslretli a doversene ritornare. Vennero essi a Venezia per chiederne soddisfazione. Indarno Carlo Zeno, eh’ era rettore di Negroponte, tentò di persuadere il Muazzo alla (i) Yed. nella pag. x44•