f(8 I-IBIlO XVII, CAPO XIV. mese. E dona liberamente alla Signoria lire diecimila de’suoi imprestili, delle quali la Signoria disponga e faccia il suo volere c piacere. Donato di Ca di Porlo, offerisce lui con un famiglio d’andare sull’ armata a sue spese fino a guerra finita c pel tempo eh’ essa starà fuori ; e la paga di balestrieri 10 per mesi 2 a ducati 8. E dona lire 5000 de’ suoi imprestiti, e di prestare ducali 500 d’oro, da rendersegli mesi due dopo finita la guerra. E dona un suo na-vilio, il quale è stato adoperato nella presente guerra et è stalo affondalo a Poveja di portala di botti 200. Marco Marioni offerisce di dare alla Signoria lire 2000 dei suoi imprestiti in dono e di servire colla persona e sei balestrieri sull’ armata a sue spese. Marco Storiato da san Cassano offerisce Giovannino suo figliuolo d’ andare sull’ armata con un balestriero è un famiglio a sue spese fino a guerra finita e la paga di balestrieri ilO a ducati 8 per uno, dando loro la paga di mesi tre. E dona il prò de’ suoi imprestiti, finché durerà la guerra, eli’ é di lire 2000 di grossi. E la sua persona, s’ é sufficiente. Bonaventura Savina cancelliere della Signoria e Giovanni Savina suo fratello offeriscono lire 1200 di prò d’imprestiti e questo ogn’ anno fino a guerra finita e almeno fino ad anni h in paghe 510 e in termini fi. E offeriscono balestrieri G sull’ armata per mesi 2 pagati per loro. Natale Tagliapietra e Nicolò suo figliuolo da santa Fosca, offeriscono d’ andar eglino con un famiglio per uno sull’ armata e staranno finché quella starà fuori, a sue spese, e di pagare balestrieri flO per mesi 4 a ducati 8 per uno, pagando loro mesi due avanti tratto. E di prestare ducali 1000 d’ oro da scontarsi nelle sue imposizioni in questa guerra. E se restasse avere, é contento d’ aspettare d’averli un anno dopo fatta la pace. Lionardo dall’ Agnola s’offerisce d’andare sull’armala con un famiglio a sue spese; e la paga d’ uomini 150 da remo per un mese, come paga la Signoria.