•134 LIBRO XVII, CAPO XLII. Ciò nella lusinga di renderselo benevolo : ma indarno, perchè il Barbo in appresso gli si mostrò anzi più nemico die mai ; massime nel trattato della pace (1). Incominciarono allora le ostilità del Carrarese contro il duca d' Austria : questi si pose sulle difese : vi furono qua e colà nel territorio Trivigiano parecchi scontri, tutti di variante fortuna. E quando nel maggio volle partirsi da Treviso, fece venire a presidiarla le truppe che potè raccogliere da Belluno e da Feltre, senza indebolire di troppo quelle città. Ne aggiunse altre tolte da Agordo e da Zoldo, sotto il comando di Dima lo Zachi e di Pietro del Tato, bellunesi. Disposte ed ordinate le quali cose, il duca parti da Treviso il giorno 12 giugno. La sua partenza fece concepire al Carrarese larghe speranze di prosperità nel suo dominio: onde con più di orgoglio diedesi a molestare il territorio ed a farsi padrone di varie terre. Ned è mio uffizio il trattenermi a narrare siffatte imprese, che non appartengono alla storia della repubblica di Venezia. CAPO XLII. Combattimenti navali dei veneziani coi genovesi. Bensì a questa storia appartengono i nuovi fatti accaduti in mare tra i genovesi ed i veneziani. Imperciocché quelli, richiamate a Genova le galere, che stavano sino allora d’ appresso a Zara, composero insieme una nuova flotta di ventidue legni, dei quali diedero il comando ad Ismaro Iguarco, col progetto di ricattarsi sui veneziani dei molti danni che da loro avevano recentemente sofferto. Ma tostoché il segato n’ebbe notizia, mise in ordine venticinque galere e ne fece capitano il valoroso Carlo Zeno, a cui (i) Chinazzo, Cron. della guerr. di Chiogpag. 7