anno 1380. 69 rendevano impossibile una perfetta ed assoluta proibizione. Tutta-volta i nostri si lusingavano di potere o presto o tardi ridurre i nemici entro più stretto circuito ed impedire ad essi ogni più lieve comunicazione col Signore di Padova. CAPO XXI. Carlo Zeno è fatto capitano qenerale delle truppe. In luogo dell’ ucciso Pietro Doria, aveva assunto il comando dell’armata genovese Napoleone Grimaldi, il quale, vedendosi ogni dì sempre più chiuso dai veneziani, concepì la grande intrapresa di tagliare l’isola, che tocca colle sue estremità i due porti di Chioggia e di Brondolo, e di formarvi un canale, per cui sgomberare un passaggio alle sue galere dalla laguna al mare. Intanto Francesco da Carrara gli mandò un rinforzo di ottocento lancie e di mille cinquecento fanti, i quali seppero cogliere il bel momento di passare il confine e di penelrar nella piazza ; sicché 1’ armala genovese crebbe di nuove forze, mentre quella dei veneziani era in tal numero da poter appena bastare ad impedire ai nemici l’uscita dal recinto, in cui gli avevano chiusi, ed a ribatterne le offese, Che avessero per avventura azzardato. Laonde il Senato deliberò, che si assoldassero sei mila fanti, e che con questi, aggiunti alle poche truppe da terra che avevansi, si tentasse con ogni sforzo di togliere ai nemici il possesso libero del lido, e di cacciarli dentro la città di Chioggia. Né si tardò di troppo a dare esecuzione al decreto del Senato: entro pochissimi giorni, i sei mila uomini furono di già sul lido di Pellestrina, ivi tradotti per mare dai luoghi d’Italia, ove aveasi potuto ingaggiarli. Ma non eravi generale, che li comandasse. Questo grado di generale della repubblica di Venezia era stato ambilo sino allora dai più celebri capitani d’ Europa, sì per la ricchezza dello stipendio e sì'per la copia degli onori, eh’ eranvi annessi. Si