216 LIBRO XVIII, CAPO V. nobiltà veneziana; e la ottenne per deliberazione del maggior Consiglio, presa il giorno 18 giugno 1385. CAPO V. Guerra degli alleati contro il Carrarese. Incominciò adunque la guerra tra gli scaligeri alleati dei friulani e Francesco da Carrara, con tanto ardore ed irritamento, che Antonio della Scala sfidò a personale conflitto il vecchio Carrarese ; il quale sdegnato gli rispose, non essere suo decoro il combattere con un bastardo : e lo diceva, perchè Antonio era figlio naturale di Cane della Scala. Ma intanto il Carrarese, fatti molti progressi nel Friuli, era divenuto padrone di quasi tutto il tratto di paese, eh’ è tra il 'ragliamento e la Livenza. I provveditori veneziani, che avevano il loro campo attorno ad Udine, risolsero di marciare contro di lui e combatterlo. Lo sorpresero negli stessi suoi accampamenti ; posero in rotta il suo esercito, gli uccisero seicento uomini e ne fecero prigionieri dugento. Francesco ritirossi precipitosamente nel trivigiano, conducendo seco il cardinale : ma per timore, che gli fosse rapilo e clic quindi stipulasse a suo talento una pace dannosa per lui, lo mandò nel castello di Este, ove lo fece chiudere sotto buona custodia. In questo frattempo si venne a scoprire in Venezia, che l’avo-gadore Pietro Giustiniani, sedotto dal denaro del signore di Padova, gli rivelava tutte le più secrete deliberazioni del senato. Se ne accorse un suo collega Vittore Morosini, ed ecco in qual modo. 11 Carrarese aveva in Venezia un suo agente ; perchè non essendo co-testa guerra direttamente tra la repubblica ed il signore di Padova, non erano state interrotte le comunicazioni tra i due stati. Noto un giorno il Morosini, clic i domestici di quell’ agente del Carrarese portavano alcun che al Giustiniani. Radunatisi in quel medesimo di