vnno f380. 119 » eli’ é la vostra prudenza ed amore del pubblico bene, che voi » foste per approvare il consiglio mio e quelle cose che con buona • mente io aveva fatte non le aveste a dannare. Né già si è fatta, • nobilissimi padri, alcuna cosa di queste da me secondo il mio » parere solamente, ma ancora secondo quello de’ comiti e sopra-» corniti, e di lutti gli ordini, e col giudizio della universa armata. • Laonde se essendoci comandato non obbedimmo, perdonate non » all’ errore, ma alla pietà, non alla disobbedienza, ma al consiglio, ■ non alla contumacia, ma alla carità, per la quale siamo legati con • questa repubblica e con voi. S’ egli é errore cercare il bene » della patria, acconsento che noi errammo; se levare la calamità » della repubblica è cosa dannabile, non recusiamo di essere ca-» stigati. E se questa pietà si deve con pena punire, io nobilissimi • padri, sono parato, pronto a volentieri morire, sapendo la causa » della mia morte avere liberata la repubblica da gravissimo in- • fortunio ed aver perduto la propria salute per avere conservala » la vostra e di tutta la patria. Resta ora a dire di quelle cose, che » voi avete oggi proposte, delle quali, nobilissimi padri, poiché » domandale che per la repubblica io ne dica il mio parere, lo • dirò, e sinceramente e liberamente, e come io soglio produrrò • quelle cose che ini delta l’ animo, perchè io non sono adulatore » nè debbo esserlo, massimamente per la mia patria, eli' é danno-» sissimo male alla repubblica il non sapere di quello, che tu con- • sigli. 11 prossimo a questo e maggiore, è il consigliare quello di » che tu non hai cognizione, il supremo é, per qualche affetto di • animo, non avvertire quello che tu sai, perchè 1’ una cosa si fa » per imperizia, 1’ altra per inganno. Né è danno più pernicioso • alla repubblica, quanto adulando consigliare quello che tu co-» nosci non essere salutifero ; e 1’ adulazione ha ruinate più città » che il nemico. Sono alcuni di voi, che si fingono nell’ animo la » espugnazione di Marano, forse per la pittura che v’è stata posta » dinanzi, e per quel modo benissimo pensano tutte le cose avere > a succedere come concepirono nella mente, ma la faccenda sta