54 LIBRO XVII, CAPO XV. ciò poterono fare con una prestezza maravigliosa, favoriti da densissima nebbia. E prima che i nemici se ne fossero accorti, due compagnie dei nostri vollero scendere a terra ed attaccare subito i genovesi. ¡Via accortosene il nemico tostochè fu dileguata la nebbia, usci fuori in gran fretta ; e quelle soverchiando col numero, mise in rotta; e di esse perirono molli, e molti nc furono feriti; altri, volendo salvarsi nelle barche, si affogarono in acqua: ed assai più ne sarebbero periti se non fossero accorsi in loro ajulo quelli delle galere. E nel tempo, che questa lotta sostenevasi a terra, i genovesi erano andati ad assalire con grand’ impelo le cocche, che stavano al porlo. Le difesero il più che poterono i soldati, che n’e-rano rimasti alla guardia ; ma alfine vedendosi questi nell’ impossibilità di salvarle, piullostochò rimanessero preda dei nemici, le affondarono là nel porlo medesimo, acciocché servissero similmente di difesa coir impedirne ai genovesi la navigazione. Erano accorsi bensì, colle loro galere il Pisani e il Giustiniani; ma indarno, perchè i nemici ormai vi avevano appiccalo il fuoco e le cocche ardevano in lulta la parte, che sormontava le acque. I nemici per altro, vedendo avvicinarsi a quella volta le galere veneziane, vi si allontanarono di tutta fretta. Così, lascialo libero il luogo, poterono i nostri costruire un buon parapetto ed una grossa palafitta dinanzi alle cocche affondate, le quali diventarono come una forte muraglia, che chiuse da quel lato i genovesi ed impedì loro di uscire in qual si fosse maniera da Chioggia. Il piano di guerra immaginato da Vettore Pisani portava, che si dovesse chiudere questo lato, e clie poscia si chiudesse quello altresì di Brondolo ed il canale detto di Lombardia: così i genovesi sarebbero rimasti strettamente bloccati. Ed egli aveva così progettalo, a fine di costringerli a rendersi, senz’ esser egli costretto ad azzardare una battaglia ineguale contro di loro, considerevolmente superiori e di numero e di equipaggiamento. Sapeva inoltre, che da Genova si spedivano alla flotta nuovi rinforzi e di legni e di genti e di munizioni da guerra e da bocca. Era d uopo tenere