206	LIBRO XVÌII, CAPO I.
per loro uso ; che se il doge, essendo ammalato, non potesse andar al magistrato del Proprio a dare sentenza contro i malfattori, vi vada il vice-doge, acciocché la giustizia abbia il suo corso ; clic se il doge, prima di essere eletto, possedesse mercanzie in Venezia od altrove, le debba spacciare entro il periodo di un anno da che diventò doge; che il doge non riceva ad imprestilo né denari nè veruna cosa per sé ovvero per altri da chicchessia ullo modo vcl ingenio, bensì possa prendere ad imprestito dai cittadini di Venezia, se gli e ne sarà dala licenza, per onorare forestieri illustri e cospicui, che venissero per avventura a Venezia, c sia obbligato a dare banchetto ai medesimi, tostoché i consiglieri gli e lo impongano, e da questi poscia ne sia esaminata e tassata la spesa ; che, poiché nelle prigioni si vende vino non daziato, ne sia limitata la quantità, acciocché il Comune non ne abbia danno, e questa unicamente per uso dei carcerati e non mai di altri. Finalmente ; poiché i consiglieri e i capi de’ quaranta avevano proposto, che si aggiungesse alla promissione ducale, che se taluno uccidesse altrui, foss’ egli impiccato per la gola ; stabilirono i correttori, che la proposta sia correità in ciò, che a costui sia tagliata la testa, cioè, il capo dalle spalle, sicché muoja (1).
    Compiuto eh’ ebbero i correttori 1’ uffizio loro si die’ mano alla elezione del nuovo doge.
     Dicesi che gli elettori fossero vivamente discordi tra loro, perciocché alcuni volessero Carlo Zeno, tanto benemerito della patria, ed altri proponessero Michele Morosini, di cui la patria aveva argomento piuttosto di dolersi che non di volerlo a suo capo supremo. Egli è quello stesso, il quale nel tempo della guerra di Chioggia, mentre tutti i cittadini offerivano il più che potevano per salvare
lo	stato, egli, approfittando dell’ altrui indigenza, comperava case cd ingrandiva il suo patrimonio. Sul quale proposito, essendogli talvolta rinfacciato il suo malaugurato consiglio, e dicendogli taluno :
   (i) Marín Sañudo, Vite de dogi.