anno 1385. 217 gli avogadori, secondo il consueto, nel consiglio dei dieci, il Morosini ad alla voce disse al collega : « Questa mane fu portalo alla » vostra casa un bel regalo. » 11 Giustiniani stette sulle negative ; ma l’indizio bastò perchè foss’ egli arrestato sull’ istante. Sottoposto a severo esame, confessò tutto, sicché egli e l’agente del Carrarese furono condannali a morte. Stefano Manolesso, uno della Quarantia, convinto di simile perfidia, subì la medesima pena. In mezzo a questi avvenimenti si diffuse la nuova, che il duca Leopoldo d' Austria aveva ceduto al da Carrara per la somma di seltantamila ducati le città di Belluno e di Fellrc, coi loro lerrito-rii, tranne la Valsugana, la quale, perché staccata da qualche tempo dal feltrino, 1’ austriaco lenne per sé. Francesco ottenutone il dominio, stabilì governatore di entrambe Valerano da Scittonio; ne regolò I’ amminislrazione; richiamò i banditi, che non fossero stati rei di stato o di assassinio o di tradimento ; vietò i drappi forestieri ed ogni moneta che non fosse carrarese; ne tollerò le veneziane, ma ragguagliate al valore di Padova; chiuse i passi del Piave per impedire il trasporto dei legnami a Venezia. 11 quale ingrandimento di dominio del Carrarese accrebbe in-(inilamenle la gelosia dello Scaligero e lo spinse ad intraprendere risolute mosse sul territorio padovano : ne saccheggiò molti luoghi, vi fece molti prigionieri, tirò innanzi sino alle porte di Padova, malgrado la vigorosa resistenza, che opponevano alle truppe di lui Giovanni d’Azzo ed Jacopo da Carrara, figliuolo naturale di Francesco, che avevano il comando delle milizie padovane. La città si vide allora in grande pericolo : laonde, raccolto a stormo il popolo tutto, si pensò a difenderla ed a sottrarla dalla servitù minacciatale. Diciassette mila uomini furono pronti all’ uopo, e valsero a rintuzzare con vigoroso impeto gli assalti dei nemici ; li posero in tuga, e con gloriosa giornata si liberarono dal pericolo, e cantarono la vittoria tra il giubilo e le feste dell’ intiera città. Anlonio della Scala, con una sola porzione del suo esercito, ebbe tempo appena di ritornare salvo in Verona. vol. v. 28