210 LIBRO XVIII, CAPO III. di questo grandioso corpo morale ; cosicché, mentre la sua rivale, continuamente lacerata da moltiplicate discordie, soccombeva quasi sotto il peso delle sostenute sciagure, Venezia invece alzava lieta la fronte e rassodavasi sempre più nella ricchezza e nel potere. Genova infalli, divisa Ira i contrarii partiti, volubile nella scelta del suo governo, smunta dalla guerra senza potersi riavere con una saggia amministrazione dalle sue perdite, incapace di resistere alla cupidigia di un potente vicino, che ne agognava all’acquisto, si diede in mano degli ambasciatori di Carlo VI, a cui il doge rinun-ziò lo scettro e la spada, contraccambiati col titolo di governatore di Genova in nome del re di Francia (1). Ed era questa la quarta volta, che Genova in quel secolo soltoponevasi a servitù volontaria. Venezia, per lo contrario, benché moltissimo avesse perso, le reslava per altro un governo fermo, un’amministrazione prudente, una politica circospetta insieme e perseverante, che sapeva aspettare le occasioni, esplorarle e farle nascere quasi da per sé stesse. Non aveva nemici interni da combattere, perciò poteva ogni sua forza dirigere alle cose di fuori ; e sebbene le tornasse opportuno il raccogliere denaro per prepararsi a qualunque evento possibile, dichiarò tuttavia di non voler accettare prestiti volontarii dagli estranei. Perciò fu necessario un apposito decreto per potervi ammettere i fondi del re di Portogallo Giovanni I. Ed infrattanto che a Genova succedevansi per mezzo di rinascenti rivoluzioni dieci dogi nel breve spazio di soli cinque anni, da Venezia salpavano grossi navigli in traccia di nuove ricchezze nei niari di Oriente, e si spediva all’ Oceano ben munita squadra a proteggere la bandiera di san Marco sulle coste della Fiandra. Ed approfittando dei pingui doni della pace, l’osservatrice politica veneziana stava alla vedetta sulle inclinazioni e sulle mosse dei principi a sé vicini : pronta a trarre profitto per sé dal mal talento di quelli. La cessione infatti del Trivigiano al duca d’ Austria era stata (i) <'io avvenne il «li 25 ottobre 1396.