100 LIBRO XVII, CAPO XXXI. » degli altrui che alle loro proprie. Solo confesserò questo, il che si » può dire senza errore alcuno, che voi avete meritato tanto, che » siete degni che io vi lodi, il che quante volte abbia fatto appresso » il Senato voi stessi il sapete ; e non colle parole solamente, ma • coi falli ancora vi ha beneficato il nostro Senato, ed io ancora » l’ho fatto,perchè dove ho conosciuto il bisogno, senza risparmio • alcuno ho speso delle mie proprie facoltà : ma mi rallegro bene, ■ che io non ho fatto questo per uomini indegni e che noi meriti-» no ; tuttavia mi duole assai dall’ altra parie, che ci siano alcuni » di voi di costumi, d’ animo e di volontà in lutto dissimili, i quali • mescolando la lemerità con la ingratitudine s’hanno dimenticato » l’amore c i ricevuti beneficii dal Senato e da me: indegni certo » di consorzio, e che si sforzano di rovinare la repubblica e met-» tere voi, eccellentissimi uomini, in manifesto pericolo. Noi siamo, » o compagni, in pericolo grandissimo; si tratta della salute nostra » e del nostro sangue : questa notte che ci è presso, se Iddio non » ci aiuta, ci sarà per sempre l’ultima. In un punto veggo perduti » tanti mirabili fatti, tante cose operate da voi, tante fatiche, se la » vostra solita virtù e la fortezza usala non soccorre alla sopra-» stante rovina. Vi sono uomini nell’ esercito nostro, i quali hanno » fatto congiura contro la repubblica e contro noi : siamo traditi » dai nostri e come servi venduti a’ nemici. Da coloro dai quali » speravamo aiuto, siamo traditi e ingannati; costoro vogliono darci » nelle mani de’ genovesi ; poco fa ho apprese queste cose, ho » scoperto alla fine ogni trama, e v’ ho chiamati per questo, ac- • ciocché per la pairia e per l’amore comune fra noi ci consi-» gliassimo. Ora non ho manco caro da voi il consiglio che l’aiuto, > e certamente che la qualità della situazione nostra richiede l’uno » e l’altro; però ci bisogna la vostra virtù e la scienza dell’animo, • per la quale ora mostrerete quanto vi sia a grado la salute della » viniziana repubblica, quanto ella vi sia a cuore e quanto voi » trapassiate ciascun altro di fede. In questa notte convien liberar » voi dal pericolo, la repubblica dalla rovina, me dai pensieri, e