250 LA TATTICA DEI MONTENEGRINI terli ben presto in una condizione di inferiorità per essi irrimediabile. Così vi sono stati combat- timenti ne’ quali i turchi hanno perduto otto, dieci e fino a ventimila uomini, mentre le perdite dei montenegrini non hanno superato i cinque o sei cento uomini. Sono costretti a questa tattica e dal terreno e dal fatto che in tutte le guerre hanno sempre combattuto in uno contro dieci. A seconda che il suolo offre, ad ogni passo, posizioni nuove, facili e sicure, sanno con molta abilità approfittarne per far la guerra difensiva. Nei movimenti offensivi, si avanzano silenziosi, fra le roccie e i cespugli; arrivati che sono a tiro, si stendono per terra, pongono ad una certa di- stanza i loro berretti per stornare i colpi avver- sari e perchè il nemico si scopra; poi, col fucile all’ appoggio, fanno la scarica a colpo sicuro. Talvolta, deposti i facili, armati di revoloers e di sciabole, si slanciano in forti drappelli sulla truppa nemica, ritirandosi quindi, dopo il micidiale as- salto, con incredibile celerità, mentre dall’ alto delle roccie gli infallibili tiratori proteggono la ritirata. La manovra di questi improvvisi movimenti è fatalissima al nemico ; poiché nel momento meno preveduto, nei punti in cui sembra che vi sia soltanto qualche soldato disperso, sbucano i Mon-