anno 1382. 209 porgono singoiar prova nella condanna del suo figliuolo Alvise, che morì nelle pubbliche carceri. « Questo doge, piacemi raccon-» farne le circostanze colle parole del Sanudo, aveva un figliuolo » nominato Luigi, d’ età adolescente, il quale amava una donna in » questa Terra delle nobili. E, come avviene tra gli amanti, si ven-» nero a corrucciare. Laonde egli per farle dispiacere, mise una • notte sopra la porla della casa sua perdi’ era maritata, un pajo • di corna appiccate. Lo che inteso il marito andò a lamentarsi di » questo al doge, al quale dispiacque ciò molto. E chiamò gli Av-» vogadori di comune, commettendo loro questo caso. E volle, » che suo figliuolo, perchè si sapeva essere stalo lui, fosse ritenuto » e messo in prigione. Ed essendo ammalalo nelle prigioni, il dello « desiderava d’ esser cavato, per non morire ivi denlro, ma il do-» ge volle, che perchè era stato condannato per cerio tempo in • prigione, ch’egli ivi morisse. E il doge fu costantissimo per vo- • lere ubbidire alle leggi della Terra. Tamen tutta la terra di tal • morte si dolse. Questi fu condennato a stare certo tempo in pri-» gione, come ho dello, e però il doge noi volle cavare, per non » rompere quello, eh’ era stalo preso. » CAPO 111. Prosperità di Venezia sotto il novello doge. Affari esterni. Di molti vantaggi andò lieta la repubblica di Venezia sotto il principato di Antonio Venier. Egli cominciò infatti dall’ applicarsi con grande impegno a riparare i danni sofferti da essa nella recente guerra ; e prima di lutto fece rifabbricare la cillà di Chioggia, che n’ era stala il lealro. E più che della cillà si prese cura del porlo, sulla cui estremità fece costruire un forte castello, ormai dimostrato necessario dalle passale vicende. Le quali operazioni di pace riuscivano vieppiù felici e prospere a cagione dell’interna armonia c della stretta unione, che legava ad un solo centro tulle le membra vol. v. 27