anno 1381. 133 sì bella provincia confinante co’ suoi doniinii, gli porgeva tutta la facilità a stendere le sue conquiste in altri luoghi dell’Italia. Leopoldo giurò alleanza ed amicizia ai veneziani, e da quell’istante diventò irreconciliabile nemico del signore di Padova. Venne perciò con dieci mille uomini a pigliarne il possesso ; scacciò da tutto il territorio le truppe del Carrarese, e con grande festa fu accolto in Trevigi dai rappresentanti della repubblica, eh' erano Giacomo Delfino, Pietro Emo, Bernardo Bragadino, Marino Memo ed Alberto Contarmi. Questi gli fecero la consegna della città il giorno 2 mastino 1 381. • c> La Signoria di Venezia, inteso 1’ ingresso del duca Leopoldo in Treviso, gli mandò per fargli onore due ambasciatori Panta-leone Barbo e Giovanni Michele, i quali, secondo 1’ uso di quel-1’ età, gli offerissero ricchi regali. Partirono questi infatti da Venezia il di 9 del mese e per la via di Mestre e del terraglio s’incamminarono verso Treviso. Avevano seco due carrette cariche di panni d’ oro, di velluti, di armi, e di altre cose di assai valore, ed erano scortati da una truppa di genti armale. I soldati del Carrarese, che battevano continuamente quelle strade, gl’ incontrarono e gli assalirono : fu ostinata la zuffa d’ ambe le parli: in fine la vinsero gli aggressori, i quali predarono le carrette e fecero prigionieri gli ambasciatori e le loro genti di scorta, e questi e quelle condussero a Padova. Non è possibile il dire di quanto giubilo riuscisse al Carrarese 1’ arresto degli ambasciatori veneziani, e particolarmente del Barbo, il quale gli si era sempre mostrato il più feroce ed accanito nemico. Tuttavolta fece ad ambidue molto onore, alloggiandoli; per altro sotto buona guardia; nel suo palazzo, trattenendosi più volle a colloquio con loro, e facendo intendere in {specialità al Barbo, che avrebbe potuto vendicarsi dell’ odio suo, ma che noi faceva : bensì lo rimproverò con modeste parole e lo ammonì ad astenersi per l’avvenire dallo sparlare dei principi, siccome aveva fatto di lui, e volle mostrarglisi generoso in donargli la vila e la libertà.