anno 4381. 195 Voti pro. — Voti contra. 27. 66. Giovanni Benimpensa. 66. * 28. Paolo Nani. Dell’ aggregazione di questi al Consiglio maggiore fu trattato in Pregadi, e poscia ne fu emanato il decreto del tenore seguente, il quale si trova nel lib. XXXVI de’ registri di quel consesso : * Millesimo trecentesimo octuagesimo primo, Indictione quin- » ta, die quarto mensis Seplembris. • Ad honorem Dei et gloriosae Virginis Mariae matris ejus » et Protectoris nostri sancii Marci et totius Curiae Celestis. In » Consilio Rogatorum, Quadraginta Additionis et in Consilio Sa-» pientum, secundum formam parlis captae superinde. Facti fue-» runt solemniter infrascripli triginta de Majori Consilio cum suis * haeredibus, ducante domino Serenissimo et Excellenlissimo Do-» mino Andrea Contareno inclyto Venetiarum duce. » Malamente informalo delle nostre storie ebbe a dire il Da-rù (1), « dopo questa promozione di palrizii, a Venezia vi furono » due sorta di nobili, e quelli eh’ erano prima di questo decreto » vollero far ceto a parte. » Lo che non è vero ; perchè, siccome i fatti ci attestano, i patrizii lutti indistintamente ed egualmente avevano i medesimi diritti e potevano essere elelli a qualunque carica della repubblica. E non salirono forse alle primarie cariche militari e civili ed alle più alte magistrature taluni delle famiglie Garzoni, Condulmer, Nani, Zusto, tuttoché aggregale al maggior Consiglio, ossia ascritte alla nobiltà veneziana in ricompensa dei sei’-vigi prestati allo stato nella guerra di Chioggia ? Non ebbero forse un doge, tratto da ciascheduna di esse, le tre famiglie Trevisan, Cicogna e Vendramin, ascritte similmente alla nostra nobiltà nella medesima circostanza ? Come dunque potè egli asserire colesto francese scrittore della storia veneziana, derivala quinci in Venezia un doppia classe di nobili? Né qui posso lasciare inosservata (i) Lib. X: verso il fine.