anno 1585. 219 Con questo denaro potè Antonio assoldare molle truppe e prepararsi a sostenere l’impeto del Carrarese, nel mentre che questo, messo in secreto accordo col Visconti, maneggiava le cose, per ¡sterminarlo affatto e farsi padrone de’ suoi domimi. Di fatto, il Visconti coltivava scerete intelligenze in Verona con alcuni nobili, e col mezzo di questi, allora appunto che lo Scaligero propendeva a sentimenti di pace, introdusse in città le sue truppe. Per la quale sorpresa atterrito Antonio, si ritirò nella fortezza, ma quivi pure, non riputandosi per anco salvo, sloggiò, ed imbarcatosi colla moglie e coi figliuoli sull’Adige, venne a Venezia, lasciando in questa guisa il Visconti padrone di Verona. Nè perciò Vicenza, a tenore dei patti, fu consegnata al Carrarese: quando questi vi si recò per pigliarne possesso, la trovò di già presidiata da soldatesche milanesi e governata da magistrati istituitivi dal Visconti, il quale gli si dichiarò allora apertamente nemico. Ed è pur questo il momento, in cui cominciò la distruzione totale della signoria dei Carraresi. Egli è perciò, che nella cronaca di Marco Barbaro si legge : « Francesco da Carrara non ritrovava altra salute al suo stalo, » che bavere pace dalla Signoria nostra; per ottenire quella ricorse » a Nicolò marchese di Este e signore di Ferrara amicissimo no-» slro. Zuan Galeazzo non contento delle due cittadi pensò di vo-» lcre anco Padoa, ma haveva pensiero, che la signoria nostra lo » potesse disturbare assai o per sè sola, ovvero unita con allra i potenza et havendo intesa la pratica della pace, che si trattava » in Ferrara, mandò Giacomo dal Verme veronese a Venetia per » disturbarla, e la disturbò a questo modo. Promesse alla signoria » per nome del suo signore le torre del Curan e de s. Illario (1), » dapò acquistada Padoa, che poi Castel Carro e Castel Borgo » saranno ruinali, nè si polessino più riffare, nè fabbricare altre (i) 11 favoleggiatore Darù, ignaro di Eletto. Nel lib. XI, §. VI della sua Stor. questo luogo, tuttora da noi conosciuto, della Rep. di Vcn. presso a Fusina. lo nominò invece ionio