200 LIBRO XVII, CAPO XLVI. obbedienza: egli anzi era già siato riconosciuto da quegli isolani siccome assoluto signore di Tenedo. Intanto i genovesi, che ne avevano avuto notizia, incominciarono a sequestrare ed a togliere, ovunque ne fosse loro venuta occasione, le robe dei fiorentini, i quali s’erano resi mallevadori del-1’ osservanza dei patti, ed inoltrarono le loro querele al primario e comune mediatore della pace Amedeo conte di Savoja. E questo e quelli mandarono similmente ambasciatori a Venezia, lagnandosi delle molestie, che a cagione della nostra repubblica avevano sofferto e soffrivano dai genovesi. Ai quali fu risposto, non essere ciò avvenuto per colpa della signoria ; averne anzi inteso con grave dispiacere l’annunzio; volerne quindi soddisfatta con ogni sollecitudine 1’ obbligazione. Erano corsi in cotesti contrasti più mesi ; sicché nel maggio soltanto del 1382 si die’ mano a costringere il disobbediente Muazzo. La repubblica fece tosto le sue giustificazioni col comune di Genova, inviandovi ambasciatori quei due medesimi gentiluomini, eh’ erano stati a Torino per maneggiare la pace, Giovanni Gradenigo e Michele Morosini ; e col mezzo di essi tranquillò quel doge e quella repubblica, nella certezza, che i veneziani avrebbero con mano forte costretto Zanachi Muazzo ad obbedire agli ordini impostigli. E tonto i genovesi ne furono soddisfatti e convinti, che accaduto essendo ai due ambasciatori veneziani, nel loro ritorno da Genova, di essere fatti prigionieri dalle genti del marchese del Carretto, eglino a mano armata ne presero le difese e li rimisero in libertà. Perseverando adunque il senato nella ferma risoluzione di costringere il Muazzo colla forza, decretò contro di esso un severo bando e la confiscazione di tutti i suoi beni, e spedì Fantino Zorzi con una squadra di alquante galere ad assediarlo nell’ isola. Fu lunga ed ostinata la sua difesa per ben sette mesi. Una taglia di 10000 perperi era stata promessa a chi avesse dato nelle mani il disobbediente Zanachi Muazzo morto, e di 15000 a chi lo avesse dato