ANNO 1380. 117 » di fuori, ma continuamente li rodevamo al di dentro. I membri » erano agghiacciati pel gelo e un tremore occupava le viscere ed » il vitale calore perduto ci lasciava stupidi e renduli impotenti ■ della mente, appena ritenevamo lo spirito; e male avendo da » mangiare e peggio da bere, un orrido squallore e magrezza • rendeva deformi i volti e i corpi, e languidi si distendevano per » terra, nè deboli potevano stare in piedi. A me certamente pare-» vano fatti non utili alle armi, ed agli uffizii dell’ armata inetti, e » che non fossero più atti ad ufficio alcuno. La forza della fame e » del freddo aveva fatti tutti torpidi e sbattuti ; e voi per causa » de’quali pensavano i soldati di patire tutte quelle cose, lacerando » col maledirvi e dire male di voi, aspramente incrudelendo vi • bestemmiavano. Così attoniti di mente, in tanta stoltezza erano » venuti, che ancora invocavano le dominazioni infernali, nè, come » se si vedessero la morte avanti agli occhi, contenevano le mise-» rabili lagrime, ma di pianti e grida empievano 1’ aria, e la cala-» mità era voltata in ira ed in rabbia, ed aggiungevansi gl’ inco-» modi del mare, i terribili flutti, le procelle sempre crescenti ; » perchè non mancavano mai i furibondi soffìari de’ venti, ed un • mare continuamente agitato dalle tempestose procelle per tutto • minacciami spaventosa morte; le quali cose non lasciavano pur » un momento di tempo i marinari in quiete. Ci trovavamo nel » mezzo di unJ aspra invernata, e pareva, che ci fossero contrarie » col cielo anche le stelle e tutta la forza degli elementi. Che cosa » adunque, nobilissimi padri, mi bisognava fare in tanta moltitu-» dine di fatiche? Aveva io a condurre quest’ armata in Ischiavo- • nia, così mal concia, così sbattuta, così trascorsa in estreme ea-» lamilà ? Che io dovessi condurre alla morte gli ottimi cittadini » di questa patria e che furono egregiamente benemeriti di questa » città, accomodati ad ogni espedizione, utili e necessarii alla re-» pubblica: e questo sapendolo io e conoscendolo ? Che io dovessi » privare questa città di fortissimi uomini, di valorosi guerrieri, » di valenti soldati, di espertissimi marinari ? Che io dovessi torre