anno 1381. 439 genovesi furono di bel nuovo arrivati sotto il tiro dei dardi, i veneziani ricominciarono la manovra di prima; poscia si diedero ai remi, sino a guadagnar tempo di riposare ; ed allora nuova distribuzione di vino fu mandata in giro dal comandante, acciocché gli uomini ristorati dalla fatica potessero con più lena ritornarvi di poi. Fu consumalo tulto il di in questo giuoco, nel quale ogni fatica dei genovesi andò vana, nel mentre che i veneziani con fatica non grave e senza ricever danno, con vantaggio anzi di avere danneggiato e di avere stancalo estremamente i nemici, si sottrassero onorevolmente dalla necessità di un disuguale combattimento. I genovesi all’ avvicinarsi della sera si videro costretti a tornare indietro, ed andarono a Porto Venere : i veneziani continuando per buon tratto della notte il loro corso approdarono a Livorno. Di là per la via di Pisa mandarono al senato il ragguaglio esatto dell’ avvenuto sino a quel giorno. E curiosissimo ed è degno d’essere commemoralo un incidente, che narra il biografo dello Zeno, al proposito della ritirata dei veneziani nel porto di Livorno. « Que’genovesi, die’egli (1), eh’erano a Pisa mercatanti, pen-» sando, che in quel giorno Carlo fosse stato rotto dai loro, aveano « cominciato a empiere la città di allegrezza e di piacevoti spetta-» coli e pieni di gaudio non si potevano astenere da ogni genere » di letizia, non perdonando ad alcune grandi spese, nella qual » cosa, avendo perseverato alquanto, ostinatamente contrariavano » a quelli che affermavano 1’ armata viniziana essere salva. Final- ■ mente, fatta la cosa più chiara per la venuta di più navilii, di » lettere e di nunzj, conobbero che Carlo era venuto a salvamento, » e finalmente con loro dolore il credettero, e da tanta vergogna * della loro levità furono presi e da tanto rossore, che rinchiusi » nelle case per più giorni non aveano ardire di venire in luce al » cospetto degli uomini. » (i) Jac. Zeno, Vita di Carlo Zeno. volgarizzala nel sec. XVI da Frane. Quirini, lib. IV.