12G LIBRO XVII, CAPO XL. Mestre, ove ingrossale di nuove genti tentare una spedizione per la via del Terraglio e scortare sino a Trevigi grande quantità di frumento, eli’ era stato ivi ammassato, per aspettare l'istante opportuno di farlo introdurre nell’ assediata città. E il tentativo riusci felicissimo: imperciocché il Carrarese informalo di quella unione di tante truppe, e temendo, che ne fosse scopo 1’ assalire con impeto il suo campo di assedio, pensò eli’ era d’ uopo si fosse apparecchialo un castello di rifugio, in cui ricoverarsi, al caso di un qualunque evento sinistro: al che gli sembrò opportunissimo il castello di INoale. Perciò risolse di condurre a quella volta una porzione delle truppe, che assediavano Treviso, lasciandone i! resto a difesa della torre fabbricata alla Fiera. E di fallo il giorno 50 settembre andò egli ad assalire quel castello, cui non poté allora ottenere, benché più tardi se ne facesse padrone. I veneziani, approfittando di queste mosse del signore di Padova, portarono a Treviso quanto più poterono di vettovaglie e di munizioni, senza che nulla di sinistro accadesse loro. E d’allora in poi cominciarono qua e colà, in varii luoghi del territorio trivigia-no, piccoli cornballimenti parziali, che continuarono tulio l’inverno sino a primavera inoltrala, e che furono or prosperi ed ora avversi alle armi della repubblica. Un Gasparo da Serravalle, capitano di cinquanta lancie dei veneziani, il di ultimo di novembre, portatosi tra Cittadella e Bassano prese ai nemici molto bestiame e fece parecchi prigionieri ; ma, assalito poscia dai bassanesi, fu costretto a cercare salvezza fuggendo precipitosamente in Asolo. I padovani, a’ 5 dicembre, predarono trenta carri di vettovaglie, che i veneziani mandavano a Noale. Pochi dì dopo, settanta lancieri, che avevano scortato in Treviso trecento slaja di grano, furono sorpresi a san Palé (1) da una truppa di cavalleria padovana, e dopo aspra zuffa furono messi in rotta, ed alquanti altresì nè rimasero prigionieri. (i) Così volgarmente è nominato un villaggio, di' è poco lungi da Treviso, edil cui vero nome è san Pelagio.