72 LIBRO XLV, CAPO X. dal Darù erano offerii dal papa alla repubblica per istituire un capitolo nobile, acciocché la commedia avesse il suo sviluppo nel rifiuto del governo, il quale « non s’ accordò nello stesso pensiero, * che dodici patrizi di più fossero sotto la dipendenza della curia d romana. » E non seppe o non avverti 1’ inventore di questa favola, che gli ecclesiastici’appartenenti al dominio veneto ; fossero poi nobili o plebei, fossero vescovi, o canonici, o prelati; finché dimoravano negli stati della repubblica, non solo erano obbedienti fedelmente alle leggi di essa, ma sotto qualunque rapporto eranle altresì attaccatissimi. Lo mostrarono piucchè mai nel principio del secolo XVII in occasione del famoso interdetto di Paolo V. E qui ci porge il Darù una notizia, affatto nuova nella storia ecclesiastica ili Venezia : cioè, che oravi già un capitolo di ventiquattro patrizi a san Marco. Tre menzogne in così poche parole ! Eravi già : dunque il capitolo di san Marco, secondo lui, è più antico del metropolitano di san Pietro di Castello. E sì certamente : perché, se il papa nel 1759 csibivasi d’istituire questo, pochi anni bastavano a poter dire quello esistente di già. Ma il fatto è, che quando il capitolo di san Marco incominciò ad esistere, eravi già esistente quello di san Pietro. Il capitolo di san Marco incominciò, non per anco in qualità di capitolo, ma come semplice clero di cappellani ducali, nell’ anno 828, allorché fu fabbricata la basilica : dunque un mezzo secolo dopo 1’ esistenza del capitolo di san Pietro di Castello. Dice il Darù, che coteslo capitolo era composto di ventiquattro canonici: ed invece il loro numero nei primi tempi fu vario, ve ne furono anche venli-sci ; ma negli ultimi secoli non erano che dodici; nè il nome di canonici fu loro concesso se non circa la metà del secolo XV. Egli •0 dice, eh’ erano patrizi, ed anche ciò è falso, c basta ad assicurarsene il solo scorrerne la serie, in cui se ne trovano a migliaia di cJ famiglie non patrizie. Anzi lo stesso primicerio, che n’ era il capo, insignito degli abiti prelatizi, avente l’uso dei pontificali ed una giurisdizione quasi episcopale sulle chiese e parrocchie dipendenti dalla basilica di san Marco ; neppur egli fu sempre tratto dalla