inno 1780. 325 » aver comanda. Le fassa donea sta prova. Spero, che le la vorrà » far. No le incomodo più, abusaria della loro pazienza e della tol-» leranza, se diffidasse. Le metta in uso la loro saviezza, cl loro onor, • el loro zelo : attributi, dei quali glie ne formarà el più bell’ elogio » la presente deliberazion. Se gnente la sia utile, in seguito sempre » padron de voler el ben in quella maniera, che più el crede utile » al Stato. » In opposizione al Barbarigo, le cui parole furono universalmente applaudite, montò per la quarta volta sull’ arringa il Pisani, e cosi parlò : « La più grave ingiuria, che far se podesse alla candida fede • del cospicuo cittadin, che in sto momento ze disceso dalla renga, » la più grave verso la sovranità e la sapienza del Mazor Conseggio » e la più grave che commetter mai se podesse contro la veneta li-» berta saria el lassar abbandonada una cosi rispettabile azion senza » risposta. Pertanto con quella brevità mia naturai e con quella mo- ■ destia, che da cittadin non ho mai abbandona, parlarò per el ben • della più grave causa che mai ghe sia stada, cercando de dir po-» che e essenziali cose, prima in risposta, come ze dover dell’ ec-» cellenlissimo Foscari conseggier, in ségondo logo rispondendo al » valor e alla ingenuità dell’ eccellentissimo sier Piero Barbarigo, » che veramente venero e onoro. » Ha ditto 1’ eccellentissimo Foscari, che se ha ridotto la que- • stion a pura grammatica ; che la parola facoltà ze una parola re-» laliva alle leggi ; che la proposizion non ha gnenle, che da queste » discordi ; che se gnenle de irregolar e illegal l’avesse, averessimo » visto i Avogadori de comun a intrometterla; che se tratta de un’af-» far gravissimo in Mazor Conseggio, non de un punto de testamen-» to. Questa, e non altra, se non fallo, fu tutta la so disputa. » El dise, che se reduse la question a grammatica ? (Ionie se » avvilisce tutte le leggi ! Tutti va sull’ intelligenza delle parole. Se • ze vero, che in sta proposizion ghè, che ze peculiar del Conseggio