78 LIBRO XLV, CAPO XI. luogo della sua destinazione. Ma, divulgatasi in breve tempo la cosa, il terrore e lo sdegno occuparono ben presto gli animi di ogni classe di cittadini : si mormorò acerbamente contro il tribunale e per l’avvenimento in sè stesso e per la maniera con che aveasi operato ; e tanto crebbe lo sdegno e l’odiosità contro gl’ inquisitori e contro il Consiglio de’ X, clic, radunatosi il Maggior Consiglio a’ 25 del mese per la nuova elezione dei decemviri, nessuno de’ quattordici soggetti, che vi erano stati nominati, passò la metà dei voti. E dopo questo primo smacco in onta di quel tribunale, si sparsero ad arte gravissimi lamenti, che ne commemox’avano i molti soprusi ; il tutto per suscitarne a sdegno le varie magistrature, di cui taluno in carica era stato colpito. E rammentavasi quindi un Nicolò Bon, mandato a Verona nel 1755, mentr’era capo della Quarantia criminale; ed un procuratore Lorenzo Tiepolo nel 1741 ed un Francesco Fo-scari nel 1755, sequestrati a tempo nella propria casa, mentre erano savi del consiglio ; ed un Polo Donà relegato a Palma, nel 1756, mentr’ era proveditor alle biade ; e finalmente, un Gian-Marco Calbo relegato mentre sedeva tra i dieci. Con le quali commemorazioni aizzavasi sempre più lo sdegno e delle quarantie e del collegio e del senato e dello stesso consiglio dei X ; cosicché rinnovatesi nei successivi giorni le ballottazioni per la elezione di varie magistrature, riuscirono sempre inefficaci. Troppo lungo sarebbe il voler qui narrare tutti gl’ incidenti che concorsero a dare maggior corpo alla controversia, sulla quale fu costretto alla fine il Maggior Consiglio a proporre il temperamento di sottoporre all' esame di cinque appositi correttori tutti i capitolari dei consigli e dei collegi, ma particolarmente di quello dei decemviri, proponendo idee sopra la sua regolazione ed autorità in materia de’ nobili. La sostanza della proposizione, letta in pien collegio il dì 5 settembre, e poscia in Maggior Consiglio addì 6, e nel giorno 9 ballottata ed approvata, era : Che sul momento fossero eletti cinque correttori colle forme usale in somiglianti occasioni ;