68 LIBRO XLV, CAPO IX. » repubblica e sempre da essa esercitata ; spiegandosi Vostra Bea-» titudinc stessa, che qualora succedesse per libera autorità del se-» nato la sospensione del decreto, ciò non può nè potrà mai recare » veruna lesione alla potestà nostra legislatoria. Ciò premesso, Vo-» stra Santità ce ’1 richiede con sensi teneri ed affettuosi come una » grazia dai suoi attaccatissimi figli. Perciò essendo noi assicurali » in un punto così essenziale attinente alle leggi ed alle consuetu-» dini nostre, ci troviamo in grado di dirle, di avere in quest’oggi » ritirato il decreto 7 setiembre 1734 con le carte ch’ebbero a questo » relazione. Beatissimo Padre, sia questo un indubitato contrasse-» gno della continuazione del nostro giubbilo per vedere la Beati-» tudine Vostra nostro concittadino, per i segnalati suoi meriti ed » egregie virtù, esaltalo al supremo governo della Chiesa. Per » quello risguarda alle di Lei espressioni tanto generose e cordiali » verso la patria sua non avremo che a dichiararle il pienissimo » riconoscimento, sicuri, eli’ Ella ci riguarderà sempre nel suo in-» signe pontificalo come suoi prediletti figli, e mentre che implo-» riamo dalla Beatitudine Vostra 1’ apostolica benedizione, ci umi-» liamo al bacio dei santissimi piedi. » La soddisfazione, clic n’ ebbe il santo Padre per questa condiscendente docilità della repubblica nel secondare i desidcrii di lui, venne ampiamente manifestala da un successivo breve apostolico, eh’ egli sollecitamente diresse al senato, espresso del tenore, che qui soggiungo : — « Quale e quanta sia stata la nostra consolazione, » allorché dall’ ambasciatore vostro cavaliere Pietro Correr ci fu » recalo 1’ aggradevole riscontro della prontezza, con cui il Senato » è concorso ad incontrare le nostre soddisfazioni ed istanze, che gli » avevamo fatto, di ritirare il decreto 7 settembre 1754, come ab-» biam riconosciuto e dalla lettera di Vostra Serenità, eh’ egli n’ha » consegnata, e dagli ordini relativi tosto spedili ne’ pubblici rap-» presentanti, ci convien confessare, non aver noi maniere di bene » spiegarla, onde voi, dilettissimi figli, concepir ne possiate adequa-» tamente la nostra esultanza. Vi diremo essere noi stati sorpresi