asso 1752. 21 ccfalcno, clic cessò dalla carica per rinunzia fallane; dal 1635 al 1656, Atanasio Valeriano, già vescovo di Citerà, il quale « ebbe » dal senato 1’ abbazia di Nostra Donna d’ Angarato in Creta, clic » gli rendeva quaranta ducati il mese, e la chiesa della Vergine » Odigitria in Zante ; 1’ una e l’allra juspatronato della repubblica; » dal 1C57 al 1677, Melezio Cortacio, di Retimo, già cappellano, a cui « la repubblica, in luogo dell’annuale pensione dei zecchini 180, » concedette a vila il frullo dell’ abbazia di san Giovanni de’ Moraiti » in Corfù; » dal 1677 al 1679, Melodio Moroni, cidoniesc, clic era patriarca di Costantinopoli ; dal 1679 al 1685, Gerasimo Blaco, cretense, che sino dal 1664 era abate nel monastero della beata Vergine in Paleopoli di Corfù; dal 1685 al 1715; Melezio Tipaldo, di Cefalonia. Giova qui commemorare le controversie, che nel 1700 suscitarono i greci per tentare di esimersi dalla magistratura de’ Provveditori di Comun e dalle leggi del Consiglio de’ X. Incominciarono coll’ appellare da un alto di quella alla Quarantia del civil nuovo : ma la Quarantia lodò quell’ alto e decise giudizialmente,— « che li » mandati per adunare il capitolo greco, in cui si eleggessero le » cariche, com’ è quella de’ cappellani, debbano essere concessi dai » Provveditori di Comun • (1). Questa magistratura pertanto, in esecuzione a cosi solenne senlenza, comandò ai greci, clic le leggi, contro cui volevasi ora operare, fossero registrate nella matricola della Scuola. Ma eglino cercarono allra via per sottrarsene, chiedendo libertà di coscienza, c ponendo istanza presso gli Avogadori di Comun, acciocché quelle leggi fossero da loro intromesse ; ossia, fossero sottoposle all’esame del Consiglio de’ X tulle le leggi emanale nei secoli addielro circa la loro ortodossia. Ed anche questi nuovi allentali riuscirono vani ; sicché 1’ argomento restò per allora abbandonato. Rinacquero le controversie nel 1706, in occasione di doversi (i) VeJ. ilTeulori, Stor Veri., tornii, pag. 172.