anno 1780. 331 della vera sovranità, manifesta la giustizia, la sapienza, 1’ autorità del serenissimo supremo Mazor Conseggio, che libero nella scelta dei soggetti, giusto ammirator del merito, munificente nella grandezza de’ suoi doni, anima i cittadini a riguardar sto logo come asilo de sicurezza, tempio dedicà alla ragion pura, sulla qual se poi manifestar una coscienza pura, una retta volontà e una lodevole sommission alle leggi. Ma se se tratti de far abuso de ste leggi, non solo è lecito 1’ offrir el risultalo deJle proprie medita-zion onde el sovran della repubblica possa giudicar col bossolo addità dalla ragion rischiarada, ma sarave anzi al contrario condotta non degna de quello, che coperto de onorevole insegna fuggitivo lasciasse alterar le leggi e mascherando coi colori d’ una prudenza mal a proposito 1’ abbandono della difesa de queste, lasciasse el campo libero per farle trasgredir al più autorevole. » Condotto per la prima volta su sto logo a difesa de mi stesso ho promesso de esibir i fondamenti dai quali aveva dcdolto d’aver una facoltà de usar un diritto usà per quattordese secoli, che dopo quattordese secoli per la prima volta a mi fu impedido. » Esporrò brevemente se me assisterà la clemenza, della quale ho sommo bisogno, de vostre eccellenze, esporrò i documenti dai quali ho dedotto, che i Cai de XL superiori i abbia facoltà de scontrar. Farò lezer in primo logo con brevità, perchè sarà mia cura P accorciar per quello a me spetta, il lungo pur troppo e replicato incommodo de vostre eccellenze, farò lezer un articolo tra i primi esistente nel capitolar del Conseggio de XL al Criminal : dell’ antichità, dell’ autorità, della forza de sto capitolar niente dirò. É noto, che i capitolari ze i mandati istitutivi dei oflizj ; che el Conseggio de XL al criminal ze el primo fra tutti sti offizj. Quando due voi propor parte, se el terzo voi opporghe scontro, i due non lo ha da impedir. Domando riverentemente a vostre eccellenze se sto articolo parla deU’autorità del scontrar a ciasche-dun dei capi concessa. » Dedugo una seconda ragion dalla uguaglianza sempre voluda