anno 1758. 67 » legislatore ; mentre quando temeste, che potesse ciò essere di si-» nistro esempio, onde vi potesse in altri incontri essere pregiudi-» ziale, date di grazia un pensiero alle circostanze presenti, e poi » vedrete, se coll’ accordare ciò ad un figlio della vostra patria, » dalla misericordia del Signore esaltato al sublime grado del pon-» tificato, che instantemente ve ne prega, patir possa pregiudizio » alcuno il vostro decoro. Ah ! cittadini amatissimi, non vi sia tra » voi chi la pensi diversamente, e siate sicuri, che il mondo tutto » farà plausi di giubilo alla vostra tanto savia e prudente determi-» nazione. Noi poi ve ne saremo tenuti in particolar maniera, e vi » faremo non solo in presente a riparo degli abusi, ma anche in * avvenire con significazioni manifesta la nostra grata riconoscenza. * Pensateci con serietà, che noi intanto rivolti al Principe dei lumi » non lascieremo di raccomandare a lui l’importantissimo affare, » acciocché illumini le vostre menti, accenda i vostri cuori a secon-» dare le nostre amorose paterne insinuazioni, che accompagniamo » sopra Vostra Serenità e sopra la nostra dilettissima patria con » 1’ apostolica benedizione. » Questi modi affettuosi accompagnati dalla giudiziosa insinuazione, che la potestà legislativa esercita egualmente il suo potere nel comandare come nel rivocare i comandi già dati, ebbero molta forza sull’ animo dei senatori, i quali, appena letto pubblicamente in Pre-gadi lo scritto del pontefice, nen esitarono un istante a secondarne le paterne sollecitudini. Tre giorni dopo 1’ arrivo di esso, il senato in nome della repubblica gli rispose nei termini seguenti :— « Mentre, » con molta riflessione versavasi sopra le espressioni, che nella tra-» scorsa settimana 1’ ambasciator nostro cav. Pietro Correr ci rap-» presentò uscite dalla Santità Vostra, le quali mostrarono l’efficace » suo desiderio che si ponesse fine alle insorte differenze coll an-» nullare il decreto 7 settembre 1754, giunse il pregevolissimo fo-» glio della Beatitudine Vostra, in cui abbiamo chiaramente cono-» sciuto il carattere retto ed ingenuo della Santità Vostra, la quale, » come capo della Chiesa, riconosce la facoltà legislatoria nata colla