ANNO 17t)2. 123 » nomi soli di quelli, cui fu di mano in mano consegnato dal co-» minciamento di cosi lodevole istituto sino a chi n’ ebbe ultimamente » la cura. Sicché vedendomi imposto di seguir 1’ orme di cosi ce-» lebrati scrittori per continuare il filo della Storia Veneziana, sarei » appieno contento, se tanto e non più mi trovassi da loro distante » in sapienza ed in altre condizioni a tal uopo necessarie quanto lo » sono per successione di carico. E in vero se fu geloso e dilicato in » ogni età 1’ assunto di registrare le cose de’ tempi scorsi, egli lo è » maggiormente ove si tratta d’ una città libera, anzi di tal città » qual è cotesla mia Patria, entro a cui i consigli e le azioni tutte » s’indrizzano a pubblico beneficio : onde ne avviene, che i cittadini » da un tanto e si nobil fine guidati adoperandovi liberamente non » pur l’industria, ma le private fortune e gli averi, altra mercede » a sé medesimi non serbano, se non quella appunto di assicurarsi » eternità di nome fra le memorie della Repubblica, e rendersi ai » posteri lodato esempio di virtuosa imitazione. Per la qual cosa, » dove in oggi le altre nazioni abbandonano al privato capriccio la » cura di scrivere la storia, la quale alcuni intraprendono per osten-» tazione di eloquenza, chi per animosità di partito, e chi per sem-» plice appagamento delle generali curiosità; costi per contrario un » tal uffizio deriva da pubblica istituzione, e partendosi da questo » sapientissimo venerabile Consiglio, dinota chiaramente di acco-» gliere dentro a sé oggetti di sublime provvidenza. Molte cose mi » si rappresentano, che fanno oltre 1’ usato malagevole e pesante il » carico addossatomi, cioè la tenebrosa e intricata condizion dell’Eu-» ropa in questi ultimi tempi, dove à da pigliare l’incominciamento » la Storia, l’indole critica e fastidiosa del secolo, e mille partico-» larità di simil genere, che non sarebbe qui il caso di annoverare » minutamente, e che nè pur mi giova di contemplar da me stesso, » acciocché il soverchio smarrimento non mi spenga affatto il vigor » naturale dell’ animo. Ma era bensì necessario, che ne dicessi questo » poco, onde mostrassi almeno di risentire la dignità e la difficoltà » insieme della ricercata incumbenza. Delle quali due cose la prima