29 E Come nella natura tutto è tenebre, buio, anche nel mondo non ci si capisce, non ci si comprende niente : si veggono strani prodigii. Un vive di rendite e spende e largheggia che non ha del proprio un denaio ; un altro scrive, stampa, l’han fatto della Crusca, dei Georgofili, di S. Luca, che so io ? e non ha un misero granellino di sale in zucca : ora spiegatemi, se vi basta l’ingegno, i cosi fatti prodigii. E fra queste cose che non si capiscono ne ha un’ altra eh’ è tutta propria di noi, e sono tutte le bugie e maldicenze che spargono del continuo contro questa disgraziata Venezia. E pazienza fin che discorrano dei Piombi, dei Pozzi, del Ponte dei Sospiri : facciamo lor facoltà di dirne fin che vogliono poiché nessuno più non ci crede : sono come le storie dei folletti, delle fantasime, che si trovarono per sorprendere le immaginazioni, e or si narrano appena ai fanciulli. Egli è eh’ ora han trqvato di farne sì poveri, pitocchi, che a crederne certi fogli, non pure scritti con istrania favella, ma nel nostro stesso linguaggio in paesi non troppo di qua lontani, noi saremmo a dirittura un popolo d’ accattoni : un bezzo, un soldo per carità ! Diamine, non hanno fin detto che poco