anno 1793. 431 la volubilità dei francesi non avrebbe mantenuto a lungo quella nazione nel nuovo stato popolare, in cui attualmente mostravasi, e perchè quella forma di governo, se non può sussistere negli stati piccoli, molto meno lo avrebbe potuto nell’ ampiezza di quello. Ed inoltre non credeva si facile cosa ai francesi il superare le Alpi ; e quand’ anche vi fossero riusciti, non gli pareva impresa di tanta difficoltà lo scacciarli di bel nuovo, come altre volle, dalle provincic d’Italia. Perciò faceva considerare, che, adottando il sistema di armarsi, ne verrebbe di conseguenza la necessità di doversi esporre, per evitare un male incerto, a sostenere un dispendio certo e non indifferente, quale appunto esigevasiper un’efficace armamento; eda sostenerlo in un tempo, in cui l’erario era impoverito per la spedizione di Barbaria, per le riparazioni fatte alle strade ed ai fiumi, per li contagi della Dalmazia, e per tante altre opere di pubblica munificenza, di recente compiute. Aggiungeva, che il dar sospetti di ostilità alle potenze era un perdere tutli i vantaggi, che dal commercio con esse traevansi; che i mari sarebbero stati chiusi ben tosto dalle flotte francesi, cosicché per procacciarsi il meglio sarebbesi caduti nel peggio ; che i popoli, all’aspetto di guerra imminente sarebbonsi abbandonati all’ avvilimento, e quindi le interne inquietudini si sarebbero moltiplicate con quegli stessi mezzi, con cui le si volevano tranquillale. Conchiudeva finalmente, che se le armate austriache e piemontesi difendevano il Piemonte, era inutile ai veneziani l’armarsi; e se quelle non lo avessero difeso, i veneziani, anche collegati con le potenze italiane, non avrebbero potuto resistere ad un nemico, che avesse debellato le truppe dell’Austria e del re di Sardegna; le città sarebbero esposte allo sdegno del vincitore e sarebbonsi imputate a colpa del governo tutte le calamità, che ne fossero susseguite. L’opinione del Valeresso, sostenuta da lui con eloquente energia, ottenne il favore di quasi lutti i savj del collegio. Anzi fu riputata cosi ragionevole e giusto, che allorquando fu proposta in senato la deliberazione della neutralità disarmata, \ì fu accolta a