24 LIBRO XLV, CAPO III. ai torbidi, clic non furono sedali se non sotto il dogalo di Francesco Lorcdan; sotto il cui principato appunto nuovi dissapori aveva suscitato nella nazione la soverchia albagia del vicario Billia, successore del Muazzo. Egli cercò di nobilitare la sua carica, fregiandola di onori e distintivi poco -meno che vescovili : la qual cosa diede occasione a frequenti lagnanze de’ cappellani, che si riputavano soverchiati nei loro diritti ed interessi. Vi entrò di mezzo il Senato, a fine . di quietare le discordie, che turbavano la quiete della nazione; e considerando, essere tutlociò conseguenza della cessata promozione degli arcivescovi di Filadelfia residenti in san Giorgio, e rimettendo in vigore le facoltà concesse nel 1721 dal pontefice Clemente XI, decretò, che il capitolo greco riassumesse l’interrotta consuetudine di eleggere taluno a quella dignità, a condizione, che « 1’ eletto fosse » suddito della repubblica, dotto, pio, e comprovasse la sua credenza » cattolica col giurare il simbolo apostolico e la definizione della » fede formulata dal concilio ecumenico di Firenze. » In vigore del quale decreto, i greci nel 1762, dopo quaranlanove anni di vacanza, elessero arcivescovo il sacerdote Giorgio Fatzèa, di Citerà; e l’elezione fu approvata dal Consiglio de’X. E poiché ho condotto fin qui questo argomento, meglio è continuarlo sino al termine. Al quale proposito troviamo, che non per anco le discordie nazionali cessarono. Imperciocché nuovi contrasti insorsero allora per parte di alcuni greci, e particolarmente de’ patriarchi di Costantinopoli, dicendosi— « che il corpo della nazione » non aveva desiderala né chiesta la prelatura ; che il tenore del » decrclo del senato supponeva, che gli antichi vescovi residenti in » san Giorgio fossero stali ubbidienti alla sede romana ed alle deci-» sioni del concilio di Firenze ; la qual cosa negavasi, asserendosi » per l’opposto, che era scaduto il vescovato per questo appunto, » perché 1’ ultimo arcivescovo Tipaldo aveva professato sì fatta ub-» bidienza ; che quando il nuovo vescovo dovesse abbracciare tali » opinioni, non si soddisfaceva al desiderio della nazione in Venezia, » dove ella pretendeva libertà di religione, come negli stali veneti