106 LIBRO XLV, CAPO XI. » incombenze sue proprie il C. X., clic già da questo M. C. gli » furono con amplissima facoltà demandate » L’anderà parte, che salva, giusta alla predetta legge di que-» sto Consiglio 22 marzo, et il Capitolo XXIX del loro capitolare, » la cura de' Capi del C. X., valendosi anche di vie le più secreto » e severe, quali pareranno alla loro prudenza, nell’ invigilare atten-» tamente e provedere che niuna persona impiegata in tutte le arti » sopracitate ed in qualunque genere di lavoro nella materia vetra-» ria, si parta dallo stato nostro e vada a portar l’arte in alieni paesi. » Sia poi dichiarato e statuito, che appartenga all’ autorità del Se-» nato il governo delle arti medesime, come lo ha di tutte le altre, » affinchè valendosi di quelle magistrature e di quei mezzi, che » giudicheranno opportuni così per le ordinazioni, che per la loro » esecuzione, si conseguiscano perfezione, credito, ed esito più co-» pioso de’ lavori, e questo prezioso genere di manifatture non dis-» giunto dal governo degli altri concorra a felicitare il sistema in-» tiero del commercio, e massime le arti et il popolo di questa città » nostra, in cui sta la sede del principato. 1761. 16 Genn.° Letta in Collegio. 17 d.t0 Letta in M. C. H- 575 — 116 — 29 VI. Sulle gravezze de’ cancellieri. » 1762. 16 Aprile in M. C. » E ben noto a questo M. C. in quali difficoltà frequentemente » si attrovi il C. X., per 1 insuperabile ostacolo di rinvenire per-» sone che giurino alcune cancellerie dello Stato nosUo, per il che » conviene alla somma prudenza del medesimo accettare spesse » volte ripieghi quanto necessarii nello stato presente delle cose,