56 LIBRO XLV, CAPO VII. conte don Beltrame Cristiani, in qualità di suo commessario plenipotenziario, e la repubblica di Venezia ne affidò l’incarico al cavaliere Francesco Morosini II, in qualità similmente di suo commessario: ed entrambi con due scritture, 1’ una del 10 giugno, e l’altra del 16 agosto dello stesso anno 1756, ne conchiusero in Mantova le definitive intelligenze. Con la prima delle suddette scritture, composta di treni’ otto articoli, finirono essi ogni controversia circa i confini tra il cremonese, il lodigiano e la Giara d'Adda da parte dell’Austria e il territorio cremasco da parte della repubblica. Con la seconda di esse, formata di trenlacinque articoli, terminarono le differenze e segnarono i confini tra il cremonese, la Giara d’ Adda eia provincia del ducalo di Milano da parte deH’Auslria, e il territorio bergamasco da parte della repubblica (l).Nè fia qui inopportuno, che, senza portare per intiero il testo dei due trattati, ne commemori gli estremi delle determinazioni delle varie linee; acciocché almeno resti memoria dei limili, cui toccavano le provincie veneziane nella Lombardia. Nel primo adunque di essi ne trovo segnate le linee coll’ indicazione dei paesi cosi : Dalla parte Austriaca : Mozzanica, Caravaggio, Misano, Vailate, Agnadello, Pandino, Postino, nel Cremonese, con in Giara d'Adda con Dalla parte Veneta : Bettola Gabiano, Trezzolasco, Cergnano, Campisego, Capralba, Farinate, Piranica, Azzate, Cassine Caudine, (i) Entrambi questi trattati furono resi stesso anno i ;56 coi tipi di Giuseppe Fer- pubblici per le stampe, corredati dei rela- rari, ed il secondo in Milano, il successivo tivi documenti e definizioni degli scam- anno 1757, coi tipi di Giuseppe Kichiuo bievoli ingegneri : il primo in Mantova, lo Malalcsta, stampatore regio camerale.