anno 1788—1791. 415 r intiera Italia ; svelando le intenzioni dei club e le tendenze al generale rovesciamento ; le quali cose aveva già fatto conoscere anche tre mesi addietro, mandando da Parigi agl’ inquisitori di stato mi quadro prospettico di tutte le trame, che si andavano preparando. Nè questo nè quello ebbe forza di smuovere la fermezza dcll’addot-tato sistema d’ indifferenza e di neutralità. CAPO IV. Personaggi distinti, clic passano per Venezia. Sino dai giorni della rivoluzione francese, anzi tre giorni prima che scoppiasse, erasi allontanato da Parigi il conte d’Arlois, fratello del re Luigi XVI. Questo principe, dopo di avere posto in opera inutilmente ogni mezzo per indurre il re suo fratello ad energiche deliberazioni, erasi allontanato secrelamente da quella capitale, ed erasi recalo prima a Torino, in compagnia della sua famiglia : poi erasi avviato alla volta di Vienna, e finalmente era venuto a trattenersi alcuni giorni a Venezia. Qui fu trattato con quegli onori e con quelle distinzioni, che competevano al grado suo; lo che altrove gli era stato negato. Poco tempo dopo il passaggio di lui, vennero a Venezia, nel marzo del 1791, il re e la regina di Napoli; e poscia vi giunsero l’imperatore Leopoldo II, sotto il nome di conte di Burgau, il nuovo gran duca e la gran duchessa di Toscana, gli arciduchi Carlo e Leopoldo palatino d’ Ungheria, e, proveniente da Milano, l’arciduca Ferdinando con l’arciduchessa sua moglie. Furono festeggiati coi più brillanti spettacoli, che solevansi dare dalla veneziana magnificenza in somiglianti occasioni. Vi si trattennero undici giorni. L’unione di tanti principi in Venezia poteva riputarsi conseguenza di precedente accordo tra loro ; ma in realtà parve spontanea ed accidentale, perciocché nulla vi si trattò di affari politici. Bensì il trattamento, che vi ebbero dalla repubblica, li strinse a